La necessità di garantire l’assistenza ai cittadini anche quando la speranza di guarigione è svanita…sono gli Hospice, dei luoghi in cui i pazienti che non possono più guarire ricevono con grande attenzione le cure del fine vita dignitose e dedicate; viene controllato il suo dolore e non si è soggetti alle regole quotidiane del grande ospedale, che sono spesso incompatibili con la permanenza dei familiari per tutto il tempo che si può, e che si vuole dedicare al proprio congiunto. Francesco Falli, presidente del Collegio Ipasvi della Spezia, auspica un balzo in avanti etico e culturale che consenta alla sanità di garantire dignità al paziente fino all’ultimo momento.
Il presidente Falli, da sempre impegnato nella difesa dei valori che ispirano gli infermieri nel loro quotidiano, in un’interessante intervista rilasciata al quotidiano “Città Della Spezia” parla della necessità per il territorio spezzino di attivare un Hospice, che restituirebbe dignità alla popolazione di quella provincia.
“Parlare di beauty farm e di chirurgia estetica fa audience, quando invece si parla di fine vita, di trattamento del dolore nelle ore che precedono la morte, si fanno gli scongiuri. E così la sanità italiana, quella spezzina compresa, sconta un forte gap, una mancanza, che si sposa con un generale appannamento etico della nostra società”. L’intervento del presidente Ipasvi, che prende le mosse dalla morte di un suo concittadino (Giuliano Nevari della libreria “Ricci”), spentosi nei giorni scorsi, tra atroci sofferenze nelle sue ultime ore. Falli mette cita la legge 38 del 2010, che per la prima volta garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato. “Una norma che purtroppo a volte resta inapplicata. Una legge, va ricordato, che non riguarda soltanto i malati terminali, ma anche chi abbia a che fare con altre situazione di dolore, per esempio post operatori”.
Senz’altro c’è una voragine culturale da colmare. “Il trattamento del dolore in quella fase che precede la morte – continua Falli – è un ambito difficile, che necessita di un’adeguata formazione e di una giusta preparazione etica e deontologica. Purtroppo siamo ancora tutti troppo poco preparati. Ma non per questo possiamo occuparci di chi, purtroppo, se ne sta andando, semplicemente contando le ore che gli mancano”.
Circa quindici anni fa – tra i protagonisti lo stesso Falli e il dottor Lorenzo Di Alesio – alla Spezia si tenne un corso denominato “Verso un ospedale senza dolore”. Un’esperienza di portata estremamente significativa “ma serve un’azione continuativa in questo senso, per ottenere dei risultati, dei cambiamenti”. E, senza dubbio, è in piena linea con la promozione della cultura del trattamento del dolore, la battaglia per l’attivazione dell’hospice della Spezia, in via Fontevivo, che nei mesi scorsi ha visto l’Ipasvi esporsi con una campagna dedicata.
Giuseppe Papagni
Fonte: cittadellaspezia.com
Lascia un commento