Sulla piattaforma cdgfad.it è disponibile il corso Fad Ecm gratuito per infermieri
Il corso Fad Ecm sulla “Fotosensibilizzazione e fotodanneggiamento: update su fotoprotezione e prevenzione della fotocarcinogenesi cutanea” eroga 12 crediti ECM.
Il corso è disponibile per Assistente sanitario, Medico chirurgo, Infermiere e infermiere pediatrico.
ID Provider 5310, evento n° 253264. Data inizio corso 15/04/2019 (iscrizioni al corso aperte), data fine 31/12/2019. Durata del corso 8 ore, posti disponibili 6000.
Presentazione del corso Fad
La ricerca scientifica ha documentato gli effetti nocivi dei raggi ultravioletti sulla pelle che rappresentano uno dei principali fattori eziologici per lo sviluppo dei tumori cutanei sia di derivazione epiteliale che melanocitaria.
Il tema della fotoprotezione è quindi diventato rilevante e ha favorito il cambiamento nelle abitudini comportamentali nella popolazione. In aggiunta si è rafforzato l’interesse a combattere gli effetti dell’invecchiamento, ed in particolare del fotoinvecchiamento.
Le strategie fotoprotettive per prevenire e/o trattare il fotoinvecchiamento e la fotocarcinogenesi includono agenti topici e sistemici che fungono da filtri solari e contrastano gli effetti delle radiazioni UV sul DNA, l’equilibrio antiossidante cellulare, vie di trasduzione del segnale, l’immunità e la matrice extracellulare. Molti di questi agenti sono derivati fitochimici e includono polifenoli e non polifenoli.
La prevenzione contro gli effetti nocivi del sole richiede l’implementazione di misure protettive, ma l’uso di filtri solari non è sufficiente. Altre misure comprendono campagne di educazione pubblica che sottolineano la necessità di comportamenti sistematici di protezione solare, tra cui la limitazione dell’esposizione durante i periodi di picco delle radiazioni UV, l’uso di indumenti protettivi e l’applicazione di filtri solari; raccomandano anche di ridurre al minimo le scottature, di evitare i lettini abbronzanti e di indossare occhiali da sole per prevenire danni agli occhi. Tutte queste strategie devono essere attuate già in età precoce, non solo perché i danni causati dal sole sulla pelle sono cumulativi, ma anche perché le abitudini all’adozione di misure di prevenzione sanitaria sono più facili da acquisire durante l’infanzia. Inoltre, sono necessari interventi divulgativi da parte delle istituzioni per rendere consapevoli sul tema della fotoprotezione, un maggior numero di soggetti nell’ambito della popolazione, alcuni dei quali sono anche più a rischio sia per motivi occupazionali (lavoro outdoor) sia per il tema dell’assunzione dei farmaci fotosensibilizzanti (antiipertensivi, antibiotici, chemioterapie tradizionali e nuove terapie target).
Allo stato attuale, i filtri solari sono molto utili per prevenire le scottature, i tumori cutanei ed il photoaging. Tuttavia, devono essere migliorati in termini di protezione dai raggi UVA e dalle radiazioni infrarosse. Infine, la sicurezza è essenziale per qualsiasi misura preventiva. Per questo motivo, la ricerca deve sempre mirare a concepire schermi solari che siano massimamente fotostabili, che non vengano assorbiti a livello sistemico e non siano mutageni. Lo sviluppo di nuove sostanze, orali o per uso locale, deve garantire oltre la safety, un effetto protettivo elevato e misurabile per contrastare i danni attinici.
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Buona Formazione.
Redazione NurseTimes
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