Il presidente Massimo Tortorella ritiene che il provvedimento servirà ad assorbire parzialmente il grave imbuto formativo accumulato, ma non basterà a dissuadere i medici dal cercare lavoro oltre confine.
“Siamo molto soddisfatti dell’aumento delle borse di specializzazione in Medicina previste per il 2021, ma temo che non bastino a contrastare la fuga dei nostri medici all’estero. Rischiamo di rimanere senza specialisti proprio quando ne abbiamo più bisogno, a quasi due anni dall’inizio dell’emergenza Covid”. Così Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, in vista del test di ammissione a Medicina in programma oggi. Il destino dei giovani medici italiani si deciderà con una prova composta 140 domande a risposta multipla, ciascuna con cinque possibili risposte. In migliaia non ce la faranno e, viste le modalità di selezione, non tutti saranno scartati per demerito.
Qualche settimana fa, ricorda una nota Consulcesi, il ministero della Salute ha firmato un decreto che ha portato a 17.400 i posti disponibili nelle scuole di specializzazione di Medicina finanziate dallo Stato per l’anno accademico 2020/2021, cioè 4.200 in più rispetto a quelli inizialmente previsti e bandite nel 2019/2020. L’anno precedente il numero era circa la metà: 8mila. “E’ un provvedimento giusto, che servirà certamente ad assorbire parzialmente il grave imbuto formativo accumulato, ma purtroppo è insufficiente per eliminare il problema e limitare una delle sue più gravi conseguenze, ovvero la fuga dei medici all’estero”, sottolinea Tortorella.
Consulcesi ricorda inoltre che negli ultimi otto anni, secondo i dati Ocse, sono oltre 9mila i medici che si sono formati in Italia e che sono andati a lavorare all’estero. Tra questi, molti giovani medici laureati che non sono riusciti a entrare nella specializzazione dei loro sogni e che hanno ripiegato verso l’estero. Ma meno specialisti in Italia significa anche cure e assistenza intempestive per i cittadini, perché alla fuga dei medici all’estero si aggiunge anche quella dei camici bianchi che lasciano l’ospedale per strutture private. Secondo uno studio dell’Anaao Assomed, l’Associazione dei medici e dirigenti sanitari italiani, sono circa 24mila i medici specialisti che entro il 2023 potrebbero mancare all’appello nelle corsie d’ospedale, determinando un grave rischio per il Sistema sanitario nazionale.
“Tutto questo dovrebbe spingerci ad aumentare ancora di più i posti disponibili nelle scuole di specializzazione: il problema della carenza di specialistici andrebbe affrontato a monte”, evidenzia Tortorella. Consulcesi mette a disposizione le sue competenze legali offrendo consulenze al numero 800 189 091 dello sportello gratuito a tutti gli aspiranti specializzandi che vogliono avere informazioni in caso di problemi legati alla prova di ingresso.
Redazione Nurse Times
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