Una direttiva della Protezione Civile stabilisce che il personale delle aziende sanitarie potrà essere di supporto ai Centri operativi comunali.
In caso di maxi-emergenze, i medici e gli infermieri delle Asl potranno essere di supporto ai Centri operativi comunali. Lo stabilisce una bozza di direttiva appena trasmessa dalla Protezione Civile alle Regioni per l’esame prima tecnico e poi in Conferenza Unificata. L’intento è quello di assistere con la maggiore efficacia possibile la popolazione colpita da eventuali catastrofi, garantendo un’attenzione particolare a chi necessita di cure mediche. E per farlo è necessario il massimo coinvolgimento dei Servizi sanitari regionali.
È questa, in pratica, l’evoluzione di quanto stabilisce il D.lgs 1/2018, che affida alla pianificazione di protezione civile “la definizione delle strategie operative e del modello di intervento contenente l’organizzazione delle strutture per lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di protezione civile e della risposta operativa per la gestione degli eventi calamitosi previsti o in atto, garantendo l’effettività delle funzioni da svolgere con particolare riguardo alle persone in condizioni di fragilità sociale e con disabilità”.
Naturalmente, per favorire la rapida individuazione e l’assistenza alle persone “disabili o con specifiche necessità”, messe in salvo nelle aree e nelle strutture dedicate all’accoglienza, bisogna disciplinare il coinvolgimento nel coordinamento sanitario dei medici dei Distretti dell’azienda sanitaria locale nella Funzione sanità, con particolare riguardo ai Centri operativi comunali e intercomunali, nonché il coinvolgimento degli infermieri dei Distretti addetti alle cure domiciliari.
Secondo la direttiva, la direzione del Distretto individua tra il personale medico i propri rappresentanti per operare presso la Funzione sanità dei Centri operativi comunali e intercomunali con l’obiettivo di:
a) mettere a disposizione delle attività di protezione civile la propria conoscenza del territorio e delle relative risorse sanitarie (farmacie, strutture socio-sanitarie, ospedali, poliambulatori….);
b) costituire il riferimento del Sindaco per la localizzazione e il soccorso dei cittadini con disabilità permanenti o temporanee e con specifiche necessità sociosanitarie;
c) contribuire alla individuazione di ricoveri per gli assistiti con disabilità o specifiche necessità;
d) concorrere ai criteri di scelta per l’idonea destinazione alloggiativa degli assistiti con disabilità o specifiche necessità;
e) riorganizzare l’assistenza sanitaria e fornire indicazioni per la riorganizzazione dell’assistenza socio-sanitaria di base.
Per quanto riguarda gli infermieri, a individuare quelli da coinvolgere è, anche in questo caso, la direzione del Distretto sanitario, che li coordina per:
a) favorire nelle strutture di accoglienza (Aree e centri Assistenza), la valutazione socio-sanitaria per le persone assistite attraverso l’utilizzo della scheda per la Valutazione delle Esigenze Immediate (SVEI), coordinato dagli infermieri Asl del territorio interessato dall’evento emergenziale, prevede la compilazione successiva di due sezioni:
– la prima può essere utilizzata da personale volontario sanitario opportunamente formato, e ha lo scopo di censire tutte le persone sfollate nelle Aree e nelle strutture preposte all’accoglienza (Aree e centri Assistenza,), individuando tra questi chi necessita di una specifica assistenza;
– la seconda, in base alla quale viene stabilito il tipo di assistenza da somministrare, dà le indicazioni da fornire al sindaco per la scelta di una destinazione alloggiativa più idonea (albergo, o struttura socio-sanitaria), oltre che sul mezzo da utilizzare per il relativo trasporto, riguardo esclusivamente ai soggetti che presentano specifiche esigenze (età, patologia, disabilità…). La compilazione della è affidata agli infermieri Asl del territorio interessato;
b) assicurare l’interazione con la Funzione sanità dei Centri operativi comunali e intercomunali, contribuendo, con l’apporto del personale medico, a informare il sindaco sulle necessità sanitarie e socio sanitarie delle persone assistite;
c)supportare il personale medico dell’Asl nei criteri di scelta per la destinazione alloggiativa idonea delle persone assistite con disabilità o con specifiche necessità;
d) contribuire alla segnalazione delle persone disabili disperse per le operazioni di ricerca e salvataggio;
e) supportare il personale medico dell’Asl nella individuazione di ricoveri per le persone assistite con disabilità o con specifiche necessità;
f) supportare il personale medico dell’Asl nella riorganizzazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria di base.
ALLEGATO: Bozza di direttiva della Protezione Civile
Redazione Nurse Times
Fonte: www.quotidianosanita.it
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