Si attende solo l’approvazione della relativa delibera. Un percorso di riqualificazione formerà il bacino dal quale attingere il personale da avviare eventualmente al corso per operatori sociosanitari.
Il Consiglio intermedio di Rappresentanza (Co.I.R.) del Comando logistico dell’Esercito, in collaborazione con gli organi preposti dello Stato Maggiore e della Sanità Militare, ha deliberato di istituire la figura dell’operatore tecnico logistico sanitario (OTLS).
Tale iniziativa nasce dall’esigenza di riqualificare il personale che svolgeva l’incarico, ora abrogato, di aiutante di sanità (A.Sa.), già in possesso del necessario background formativo, acquisito attraverso un corso di specializzazione che prevede lo studio di numerose discipline (BLSD, anatomia e fisiologia, primo soccorso, difesa NBC, organizzazione sanitaria, assistenza sanitaria, igiene militare, farmacologia, etica sanitaria, nozioni di psicologia, antinfortunistica sanitaria).
Alla luce delle nuove mansioni, l’OTLS necessita però di costante aggiornamento. In particolare, deve perfezionare le nozioni di primo soccorso, BLSD e quelle propedeutiche ai vari contesti operativi (Role, allestimento campale, ecc.). Nell’ottica di questa formazione continua è indispensabile predisporre, presso gli enti sanitari della Forza Armata, percorsi di retraining a cadenza periodica, utilizzando la formazione a distanza (FAD) e lezioni e-learning per la parte teorica.
Gli operatori così formati, oltre a ricevere incarico esclusivo, costituiranno il bacino dal quale attingere poi il personale da avviare, su base volontaria, al corso per la qualifica di operatore sociosanitario (OSS). Il corso OTLS, inoltre, potrebbe essere utilizzato come tirocinio nel corso OSS per conseguire l’eventuale, successiva specializzazione. Al fine di velocizzare la riqualifica del personale in OSS, infine, si potrebbero avviare accordi per attività tirocinanti e formative tra Regioni e Sanità Militare.
Il delegato Co.Ce.R. e Co.I.R. del Comando logistico, Francesco Gentile, ha evidenziato in una nota l’importanza dell’operato svolto dal generale C.A. Deleverano, ex comandante logistico dell’Esercito e attuale sottocapo di Stato Maggiore: «Mi sento in dovere di ringraziare a nome del Co.I.R., del Comando logistico dell’Esercito e del suo presidente, tenente colonnello Nuccio Mollica, il generale Deleverano, il quale si è subito reso conto del problema, spendendosi per una pronta risoluzione in totale sinergia col proprio Consiglio intermedio della Rappresentanza Affiancato, e con il maggiore generale Antonio Battistini, comandante della Sanità Militare, il quale ha lavorato a stretto contatto coi delegati Co.I.R. e coi delegati della categoria dei graduati dei Co.Ba.R. degli enti della Sanità Militare. Il Generale ha sposato la causa degli ex A.Sa. e collaborato sinergicamente con il proprio Consiglio intermedio della Rappresentanza Affiancato, portando all’attenzione dell’alto vertice dello Stato Maggiore Esercito questa spinosa questione».
Prosegue il delegato: «Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Farina, merita menzione speciale. Ha ascoltato le parti, si è interrogato e ha interrogato, sviscerando il problema in ogni suo minimo cavillo e comprendendo che la risoluzione andava operata presto e bene. Inoltre mi sento in debito di riconoscenza verso il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, la quale ha operato in maniera fattiva sulla situazione degli A.Sa., intervenendo in maniera netta. È soprattutto grazie a lei che oggi possiamo dare vita, previa approvazione, a questa nuova figura professionale. Infine un plauso al Co.Ce.R. Esercito, che ha supportato in tutto e per tutto il Consiglio intermedio della Rappresentanza del Comando logistico dell’Esercito, a dimostrazione di quella sinergia lavorativa e umana che deve esistere tra Consigli intermedi e Consiglio centrale a tutela del personale militare».
Ora non resta che attendere l’approvazione di quanto deliberato. «La Rappresentanza militare – conclude Gentile – ha profuso tutto l’impegno necessario e, laddove ve ne fosse bisogno, sarà pronta a scendere in campo ancora una volta, sempre dalla parte del personale e in sua difesa, per ristabilire quei diritti imprescindibili che, uniti alle competenze e alle professionalità, fanno dei “nostri” ragazzi un vanto e un orgoglio».
Massimo Randolfi
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