Ben 21 i casi accertati. I reati contestati, per ora, sono lesioni e violazione della legge sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Il direttore sanitario e altri due dirigenti dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma sono indagati per l’epidemia di tubercolosi che ha falcidiato il personale. Ben 21 i casi di malattia infettiva, accertata nell’autunno del 2017 e riguardanti soprattutto infermieri. Tutti gli interessati sono stati ricoverati all’ospedale Spallanzani, specializzato appunto nel trattamento delle malattie infettive. Per ciascuno è stata adottata una terapia mirata, che ha portato alla guarigione.
I reati contestati sono lesioni e violazione della legge sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro. Tuttavia il quadro accusatorio potrebbe aggravarsi se prendesse piede l’ipotesi dell’epidemia colposa. Al momento si tratta solo di una supposizione investigativa, ma il pubblico ministero Maria Bice Barborini ha disposto una consulenza mirata proprio a verificare se la diffusione della patologia configuri un caso di contagio causato dallo stesso batterio.
Il caso ricorda l’allarme scoppiato al Gemelli nel 2011, quando 161 neonati furono trovati positivi al test della Tbc. Tuttavia non mancano le differenze. Anzitutto, in quel caso, bastò una profilassi per scongiurare l’insorgere della tubercolosi, mentre stavolta la malattia è stata scoperta dopo la diffusione. E poi il problema rimase allora circoscritto alla Neonatologia, mentre stavolta ha interessato diversi reparti.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere della Sera
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