Il Consiglio di Indirizzo Generale di Enpapi approva il Bilancio di Previsione 2018 con un avanzo economico che supera il milione di euro grazie a scelte gestionali oculate
Una Cassa in salute (con un avanzo economico che, nel 2018, è previsto arrivi a superare il milione 257mila euro), impegnata a fornire agli iscritti un sistema pensionistico equo e sostenibile, nonché un’assistenza variegata e preziosa nel lavoro e nella vita privata.
L’Enpapi (Ente nazionale di previdenza e assistenza della libera professione infermieristica) con un patrimonio al 30 settembre del 2017 pari a 605 milioni di euro (previsto in crescita fino a superare i 611 milioni alla fine di quest’anno), ripartito – in funzione di un principio di prevalenza dell’asset sottostante – principalmente in:
- componente immobiliare (52,39%),
- private equity e nei settori delle infrastrutture e dell’energia (20,47%),
- obbligazioni – strategie alternative (18,17%).
I dati relativi al medio/lungo termine “evidenziano, da un lato, che il patrimonio dell’Ente presenta una crescita regolare, dall’altro, che il saldo previdenziale si mantiene positivo” e perciò l’Enpapi, che conta 73.195 professionisti associati e gestisce
nel complesso 80.737 posizioni pensionistiche, “non presenta aspetti critici dal punto di vista della sostenibilità”.
A certificare la bontà delle condizioni dell’Ente presieduto da Mario Schiavon sono le cifre contenute nel Bilancio di Previsione per il 2018, approvato dal Cig, il Consiglio di indirizzo generale, che, si legge nella relazione, “rappresenta un’occasione per completare le attività avviate in questo mandato e per programmare le iniziative da avviare” il prossimo anno in favore degli iscritti, “che come ben sappiamo devono essere al centro di ogni nostra decisione”.
Pertanto, nell’immediato futuro l’azione dell’Enpapi si concentrerà soprattutto nel rapporto con gli infermieri associati, con il convincimento che lo sviluppo degli interventi offerti rappresenta la chiave di volta per far percepire in modo sempre più chiaro la vera funzione dell’Ente, che è quella di offrire una gamma di servizi integrati di carattere previdenziale ed assistenziale.
L’evoluzione del patrimonio investito della Cassa è costante e cospicua, poiché l’esercizio del 2003 lo vedeva superare di poco i 50 milioni 150mila euro, nel 2012 (uno degli anni peggiori della crisi economica globale) arrivava a 303 milioni 652mila euro e, come già sottolineato, la stima per la fine del 2017 è di più di 611milioni.
Al tempo stesso, molto buona è anche la performance del Fondo di riserva (previsto dall’articolo 43 del Regolamento di previdenza dell’Ente, al quale sono imputate le differenze positive tra i rendimenti netti annui effettivamente conseguiti, derivanti dagli investimenti mobiliari ed immobiliari e la capitalizzazione riconosciuta ai montanti degli infermieri iscritti): nel 2008 ammontava a 2 milioni 565.893 euro, nel 2016 aveva oltrepassato la soglia dei 37 milioni 214mila euro e, alla fine dell’anno in corso, si prevede si attesti a 37 milioni 591.627 euro.
Sul fronte dell’assistenza agli associati (iscritti alla Gestione Principale e alla Gestione Separata, nella quale versano i contributi coloro che svolgono l’attività infermieristica sotto forma di collaborazione), l’Enpapi ha incrementato lo stanziamento considerevolmente con lo scorrere degli anni, visto che le risorse destinate alle prestazioni di welfare da erogare (includendo i trattamenti in favore delle vittime di calamità naturali) erano pari a poco più di 103.000 euro nel 2005, nel 2016 avevano superato i 2 milioni 690mila euro e si stima che siano di 2 milioni 725.000 euro nel 2017.
In particolare, l’Ente ha incrementato notevolmente i finanziamenti per l’indennità di maternità (sussidio prezioso per una platea di iscritti, nella quale la componente femminile è pari ad oltre il 70%): nel 2003 l’importo era di 518.310 euro, nel 2016 la somma era di più di 2 milioni e mezzo, alla conclusione del 2017 la cifra prevista è di 2 milioni 546mila euro.
Per il presidente Schiavon, “dal Bilancio di Previsione per il 2018 emerge la correttezza delle scelte gestionali di un Ente che ha voluto mettere in sicurezza ed ampliare i propri beni patrimoniali, con cui garantire agli infermieri associati le future prestazioni pensionistiche, ed un robusto sistema di prestazioni di welfare in campo sanitario, sociale e professionale”.
Redazione NurseTimes
Fonte: Il Sole 24 ore
Lascia un commento