Nell’ambito dell’attuale problematica legata al sovraffollamento delle carceri italiane, l’Avv. Fabio Amici, noto per il suo impegno nel settore sociale, ha rinnovato la sua richiesta di urgente stabilizzazione di tutti gli Operatori Socio Sanitari (OSS) che hanno prestato servizio negli Istituti penitenziari.
Il problema del sovraffollamento delle carceri italiane è da tempo oggetto di dibattito e preoccupazione. La situazione è stata ulteriormente messa in luce durante la recente visita del Ministro Nordio a Torino, che ha evidenziato la necessità di incrementare gli organici del personale in servizio per far fronte a questa sfida. In questo contesto, l’apporto degli Operatori Socio Sanitari riveste un ruolo di rilevante importanza.
L’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 665 del 22 aprile 2020, intitolata “Ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”, ha visto l’impiego degli OSS all’interno degli Istituti penitenziari italiani. La loro presenza ha contribuito significativamente a fornire supporto agli infermieri professionali nell’erogazione dei servizi sanitari ai detenuti.
L’Avv. Fabio Amici ha scritto una lettera in cui ribadisce la necessità di garantire la stabilizzazione di questi operatori.
Egli sottolinea l’importanza cruciale del loro ruolo nel migliorare le condizioni sanitarie all’interno delle carceri sovraffollate. L’appello di Amici si basa su una solida argomentazione, mirando a garantire un adeguato supporto medico-sanitario ai detenuti, in linea con i principi di tutela dei diritti umani.
L’Avv. Amici (Vice Presidente dell’Assemblea delle Associazioni di volontariato dell’INRCA e ex Presidente del Comitato di partecipazione dell’Area Vasta 2 – ASUR Marche), si è dimostrato da sempre impegnato nel campo sociale e sanitario. La sua richiesta rappresenta un passo significativo verso il miglioramento delle condizioni all’interno delle carceri italiane e pone l’attenzione su una questione di rilevanza nazionale.
Le autorità competenti sono ora chiamate a valutare attentamente la sua richiesta e ad adottare eventuali misure atte a garantire la stabilizzazione degli Operatori Socio Sanitari che hanno operato negli Istituti penitenziari. La collaborazione tra enti e associazioni del settore potrebbe rappresentare un passo concreto verso una soluzione efficace al problema del sovraffollamento carcerario e delle relative questioni sanitarie.
In attesa di ulteriori sviluppi, resta da vedere come verrà accolto l’appello dell’Avv. Amici e se le istituzioni si faranno carico di questa importante sfida nel miglioramento delle condizioni delle carceri italiane.
Redazione Nurse Times
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