Le ormai quotidiane aggressioni a danno del personale sanitario in servizio presso i nosocomi italiani hanno spinto il ministro della Salute Giulia Grillo a proporre un’ulteriore misura urgente.
“Estendere il daspo urbano anche alle strutture sanitarie per contrastare il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari”, ha dichiarato la Grillo rispondendo al question time alla Camera.
Dopo aver chiarito che equiparare la figura del medico a quella del pubblico ufficiale sarebbe “esorbitante”, il ministro ha aggiunto: “Confido che sia dato il giusto rilievo alle altre iniziative che il governo sta adottando al riguardo, soprattutto l’ulteriore scelta dell’esecutivo – contenuta nel decreto legge in materia di sicurezza pubblica di prossima emanazione – di estendere l’applicabilità del daspo urbano anche alle strutture sanitarie“.
Che cos’è il Daspo Urbano?
Il Daspo Urbano, introdotto con il “Decreto Sicurezza”, colpisce chi viene trovato in stato di ubriachezza, compie atti contrari alla pubblica decenza, esercita il commercio abusivo, l’attività di parcheggiatore o guardiamacchine abusivo.
L’articolo 9 del decreto prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 300 euro e un ordine di allontanamento (dal luogo della condotta illecita) nei confronti di chiunque, in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi ‘ivi previsti’, limita la libera accessibilità e fruizione di infrastrutture (fisse e mobili) ferroviarie, aeroportuali marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, e delle relative pertinenze.
La competenza all’adozione dei provvedimenti è del sindaco del comune interessato e i proventi delle sanzioni sono destinate ad interventi di recupero del degrado urbano.
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