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Elezioni Opi, la denuncia di Calogero Coniglio (ANAFePC): “Dirigenti sindacali e Rsu non compatibili col ruolo di componenti degli Ordini. Eppure…”

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Elezioni Opi, la denuncia di Calogero Coniglio (ANAFePC): "Dirigenti sindacali e Rsu non sono compatibili col ruolo di componenti degli Ordini. Eppure..."
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“E’ in atto una discriminazione verso tutti gli infermieri e le infermiere che, nonostante svolgano in maniera eccellente la professione nelle strutture pubbliche e private, non riescono a candidarsi perché non possono trovare consensi”. Questa la denuncia di Calogero Coniglio, presidente dell’ANAFePC (Accademia nazionale dell’alta formazione e promozione della cultura), nonché coordinatore infermieristico al Policlinico San Marco di Catania, con esperienza ventennale nella rappresentanza sindacale e iscritto a Opi Catania.

“Negli Ordini, infatti, vengono automaticamente eletti quasi sempre e maggiormente dirigenti sindacali e Rsu: l’Ordine perde l’autonomia e la sua funzione, diventando una continuità del sindacato”, prosegue Coniglio, aggiungendo che il ruolo di componente Rsu non è compatibile con incarichi di organismi istituzionali e che la legge non consente questo doppio incarico.

“Occorre rammentare come, in merito alla rappresentanza sindacale initaria, il ministero della Salute e l’Accordo quadro del 07/07/98 abbiano avuto modo di richiamare esplicitamente e definire quali ruoli siano da considerare incompatibili – precisa Coniglio -. Il ministero della Salute ha statuito, senza tema di smentita, che i componenti degli Ordini professionali non possano svolgere attività sindacali, così osservando: ‘La scrivente è dell’avviso che gli enti (Fnopi e Opi provinciali) non possono, nel corso della loro attività, svolgere un ruolo attivo tipico della rappresentanza sindacale (organizzazione di vertenze, organizzazione o adesione a scioperi o manifestazioni sindacali)’”.

Inoltre Coniglio fa notare che l’accordo quadro all’articolo 9 recita testualmente: “La carica di componente della Rsu è incompatibile con qualsiasi altra carica in organismi istituzionali o carica esecutiva in partiti e/o movimenti politici. Il verificarsi in qualsiasi momento di situazioni di incompatibilità determina la decadenza della carica di componente della Rsu”.

Sempre secondo Coniglio, è fattore incontestabile che un Ordine professionale abbia natura di organismo istituzionale, dove sono versate altresì somme dai soci a titolo di iscritti, e che pertanto ci si trovi dinnanzi a un caso di oggettiva incompatibilità.

“In molte province d’Italia le elezioni degli Opi sono state sospese dai Tar per motivi diversi, ma non si può fingere di non vedere la palese incompatibilità – aggiunge Coniglio -. Il crescente numero di contenziosi dimostra che il tema necessita una risoluzione urgente di respiro nazionale. Inoltre deve essere chiaro che i componenti degli Ordini percepiscono indennità o compensi, oltre che dei rimborsi”.

E ancora: “Nel 2018 avevo denunciato e sottoposto la questione al presidente dell’Anac, al ministero della Salute, al ministro della Funzione pubblica, al presidente all’Aran, al presidente dell’Ordine nazionale degli infermieri, ma sembra una pratica usuale in questo Paese che nessuno prenda una posizione netta. Nell’ambito di qualsiasi organismo di matrice istituzionale, appunto prima delle elezioni, è necessario avviare una preliminare attività di verifica circa la sussistenza di eventuali irregolarità. Ciò allo scopo, da un lato, di scongiurare che dette anomalie possano inficiare la legittima iniziale operatività dell’ente e, dall’altro, di attivare adeguati e previsti meccanismi atti a rimuoverle repentinamente”.

Conclude Coniglio: “Auspico che il Tar Catania, che deciderà il destino delle elezioni per il rinnovo del direttivo di Opi Catania, entri nel merito e si esprima anche sulla questione incompatibilità. Serve un urgente provvedimento per far applicare nelle elezioni l’incompatibilità tra componente degli Ordini professionali e soggetti che rivestano o abbiano rivestito negli ultimi cinque anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali. Ciò nel richiamato rispetto dei basilari principi di ragionevolezza, buon andamento, imparzialità, efficacia, trasparenza e legalità che animano la pubblica amministrazione e la Costituzione”.

Redazione Nurse Times

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