L’ex primario di Pediatria ringrazia i sanitari dell’ospedale Santobono di Napoli, che stanno curando la bimba ferita venerdì scorso durante una sparatoria di camorra.
Il senatore Paolo Siani, noto ai più per essere il fratello di Giancarlo, giornalista ucciso dalla camorra, è stato per anni primario di Pediatria prima al Cardarelli e poi al Santobono. Anche lui ha commentato il dramma di Noemi, quattro anni, rimasta gravemente ferita a un polmone da un proiettile vagante che l’ha raggiunta durante una sparatoria di camorra a Napoli. Operata nella notte tra venerdì e sabato all’ospedale pediatrico Santobono, la bimba è ora stabile. Di seguito le parole di Siani.
“Nessun chirurgo, nessun radiologo, specie di un ospedale pediatrico, ha esperienza di ferite da arma da fuoco o ha mai estratto proiettili dal corpo di una bambina, una piccola bambina. Eppure i miei colleghi dell’ospedale Santobono, dai chirurghi ai radiologi, che hanno localizzato il proiettile e capito la traiettoria che aveva seguito, agli anestesisti e ai rianimatori, hanno fatto qualcosa di straordinario, ma tutto il sistema venerdì pomeriggio ha funzionato alla perfezione.
Sono stati chiamati al tavolo operatorio i migliori operatori, anche i cardiochirurghi dell’ospedale Monaldi, i migliori infermieri di camera operatoria. Sono state messe in atto dalla direzione sanitaria e dalla direttrice generale tutte le garanzie affinché il personale medico e infermieristico potesse operare con tranquillità. E adesso i medici e gli infermieri della Rianimazione stanno facendo di tutto per far sì che la bimba possa superare indenne il decorso post-operatorio. Gli pneumologi e i pediatri seguono con attenzione la situazione.
Grazie a tutti gli operatori del Santobono, di cui non conoscete neanche i nomi e che non andranno in televisione, ma che si stanno battendo per salvare la vita a una bambina con serietà e professionalità. Grazie. Ecco, tutto questo per raccontarvi un’esperienza straordinaria, che credo meriti attenzione da parte del ministro della Salute. O dobbiamo parlare solo di formiche negli ospedali ed episodi di malasanità?”.
Redazione Nurse Times
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