In seguito ai recenti focolai in Cina e Francia, segnalati inizialmente in quei territori, l’Italia è ora testimone di un rapido aumento dei casi di Mycoplasma pneumoniae nei bambini.
L’istituto superiore di sanità ha confermato due casi nel paese, evidenziando la necessità di una vigilanza continua.
I dati più recenti dal bollettino RespiVirNet rivelano che il laboratorio di riferimento di Perugia ha segnalato due casi di positività per Mycoplasma pneumoniae in bambini ricoverati con sintomi respiratori. Questi casi, riscontrati nelle settimane 47 e 48 del 2023, mettono in evidenza la crescente preoccupazione riguardo a questa infezione respiratoria, che colpisce spesso durante l’infanzia.
Può portare a un fenomeno chiamato ‘polmonite ambulantè, quando cioè la radiografia del torace appare molto peggiore di quanto appaia il paziente. A Taiwan, report suggeriscono che vi sia un elevato livello di resistenza agli antibiotici, il che potrebbe spiegare perché il batterio sta causando più ricoveri ospedalieri.
Il Mycoplasma pneumoniae è un batterio noto per causare infezioni del tratto respiratorio nell’uomo, con una particolare affinità per l’epitelio del sistema respiratorio, portando in alcuni casi a polmonite. Ciò è reso più complesso dal fatto che il batterio, privo di parete cellulare, può persistere in modo asintomatico per settimane o mesi, favorendo la trasmissione da persona a persona attraverso il contatto ravvicinato e le goccioline respiratorie infette. Il periodo di incubazione dopo l’esposizione è di circa 23 giorni.
Secondo l’Ospedale Bambin Gesù, la polmonite è la manifestazione clinica più comune nei bambini in età scolare. I sintomi includono esordio graduale con cefalea, malessere e febbre di basso grado, tosse secca persistente, affaticamento e a volte difficoltà respiratorie.
Oltre all’aumento dei casi di Mycoplasma pneumoniae, c’è un’allerta anche per l’influenza, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni. L’incidenza è pari a 17,9 casi per mille assistiti in questa fascia d’età, con un aumento rispetto alle settimane precedenti. La circolazione dei virus influenzali è in aumento, evidenziando la necessità di un rafforzamento delle campagne di vaccinazione, specialmente tra gli ultra 65enni, categorie a rischio.
Francesco Broccolo, virologo dell’Università del Salento
“L’ipotesi più naturale è che, dopo che in Cina sono state tolte le misure anti – Covid, dopo tre anni di relativo isolamento l’esposizione a tutti i patogeni respiratori abbia trovato il sistema immunitario impreparato. Vale a dire – osserva – che per tutto quel tempo il sistema immunitario non ha avuto le istruzioni di memoria tipiche di quando, ogni anno, si viene esposti ai patogeni responsabili di malattie respiratorie“.
La promozione della vaccinazione antinfluenzale e la consapevolezza riguardo al Mycoplasma pneumoniae sono essenziali per proteggere la salute dei bambini e delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Redazione Nurse Times
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