Pronta la replica dell’assessore regionale alla Sanità: “Il diritto alla salute va garantito a tutti senza discriminazioni, ancora più odiose quando si tratta di minori”.
Bambini lontani dai migranti per la vaccinazione all’Asl. Lo chiede Lucio Pizzi, sindaco di Domodossola (foto). “I bambini non vengano vaccinati nella stessa stanza dei richiedenti asilo”, ha scritto nella lettera all’Azienda sanitaria locale del Verbano-Cusio-Ossola (Vco). Pizzi ha scritto al nuovo direttore generale, Angelo Penna, per protestare contro “l’uso promiscuo degli ambulatori per la somministrazione dei vaccini: nello stesso locale vengono vaccinati migranti richiedenti di protezione internazionale e bambini in tenerissima età”.
La lettera prosegue così: “I bambini piccoli non hanno completato il ciclo di vaccinazioni e sono quindi esposti, mentre i migranti non hanno alle spalle anamnesi che possono escludere situazioni di pericolo per la collettività. Anzi, sono spesso portatori di malattie e contagio”. Pizzi era già stato autore in passato di altre campagne tese a diminuire il numero di richiedenti asilo in città. Aveva anche chiesto al Prefetto, senza però ottenerlo, un “coprifuoco” per imporre ai migranti di rientrare nei loro alloggi alle 20.
Non si è fatta attendere la replica di Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni: “Ho appreso delle dichiarazioni del sindaco di Domodossola, che chiede stanze separate per le vaccinazioni dei bambini e dei rifugiati. Mi auguro che non corrispondano al vero e siano frutto del clima surriscaldato, politico e non solo, di queste settimane. In ogni caso, ho già avuto modo di ribadire al direttore dell’Asl Vco, peraltro perfettamente in linea con questa posizione, che il diritto alla salute va garantito a tutti senza discriminazioni, ancora più odiose quando si tratta di minori”.
Saitta, poi, aggiunge: “Come ribadito in tante occasioni, è spiacevole constatare che le tematiche riguardanti la salute diventano spesso oggetto di strumentalizzazioni politiche, alimentando un clima di confusione e di disinformazione perenne che non aiuta i cittadini. Sarebbe opportuno da parte di tutti una maggiore sensibilità istituzionale, in particolare da chi, come il sindaco, ha anche responsabilità in materia di salute pubblica”.
Fonte : www.regioni.it
Lascia un commento