Il Tribunale di Ferrara ha stabilito che il fatto di intralciare il lavoro del personale sanitario con richieste pressanti, minacce e tentativi di effettuare riprese video con smartphone o altri dispositivi elettronici con la finalità di diffondere i contenuti sul web rappresenti un reato.
I giudici hanno accolto la richiesta di un patteggiamento per “interruzione di pubblico servizio” richiesta dai legali rappresentanti di due mogli di pazienti che, il 21 luglio 2016, si sarebbero presentate presso il Pronto Soccorso di Cona intenzionate a riprendere eclatanti casi di malasanità che avrebbero determinato gravi ritardi nelle liste di attesa.
Katia Bonora e Olga Petrova (questi i nomi delle due imputate) si sarebbero recate nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione invadendo il Triage e le salette visita per realizzare un sensazionale scoop.
Secondo quanto emerso dalle indagini, quella notte si sarebbe svolta una vera e propria maxi-emergenza in seguito ad un incidente stradale che avrebbe coinvolto numerosi veicoli.
I sanitari hanno trascorso svariate ore ad assistere numerosi Codice Gialli e Rossi, trascurando i pazienti meno critici come i mariti delle due imputate, nel tentativo di salvare le vite delle vittime dello spaventoso tamponamento.
Secondo quanto sancito ieri mattina nella verità processuale, le due donne “intralciarono il lavoro dei medici. Lo fecero con sgarbo e insistenza, senza capire il perchè dei ritardi di quel momento, quando medici e infermieri stavano cercando di salvare la vita ad un ragazzo, vittima di incidente stradale, che morì durante i tentativi di rianimarlo”.
Simone Gussoni
Fonti: La Nuova Ferrara
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