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Diabete: nuovo sistema ibrido ad ansa chiusa per la somministrazione automatica di insulina

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Diabete: nuovo sistema ibrido ad ansa chiusa per la somministrazione automatica di insulina
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DBLG1 System permette di agevolare significativamente la gestione della malattia, migliorando i risultati clinici.

Il diabete è una malattia che condiziona la vita quotidiana delle persone che ne soffrono e necessita di un monitoraggio costante e di continue attenzioni terapeutiche. La difficile gestione di questa malattia e, in particolare, della terapia insulinica, fa sì che oltre sette persone su dieci con diabete di tipo 1 non raggiungano un buon controllo glicemico.

“Nonostante i progressi nelle terapie, con insuline sempre più performanti, e dispositivi con tecnologie avanzate, solo il 30 percento delle persone con diabete di tipo 1 ha valori di emoglobina glicata inferiori al 7 percento secondo i dati degli Annali 2020 e tra quelli che non raggiungono il target desiderato, ben il 35 percento è francamente scompensato, con valori di emoglobina glicata superiori a 8 percento”, dice Paola Ponzani, dirigente medico responsabile della SSD Diabetologia e Malattie metaboliche – Asl 4 Chiavarese (Genova).

Da oggi è disponibile anche in Italia, per medici e persone con diabete di tipo 1, DBLG1 System, un nuovo sistema ibrido ad ansa chiusa per la somministrazione automatica di insulina (AID), che permette di agevolare significativamente la gestione del diabete, migliorando i risultati clinici, grazie all’integrazione del microinfusore Accu-Chek Insight, del sistema di monitoraggio in continuo del glucosio Dexcom G6 e dall’algoritmo DBLG1 inserito in un dispositivo portatile.

“I sistemi ibridi ad ansa chiusa – spiega Ponzani – segnano un importante passo avanti nell’evoluzione verso il pancreas artificiale, permettendo l’erogazione automatica di insulina giorno e notte, in risposta ai valori glicemici riscontrati dal sensore, con la richiesta di intervento del paziente solo al momento del pasto, quando deve inserire la quantità di carboidrati assunti. Da un punto di vista clinico, questi sistemi, basati sull’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale, permettono di mantenere il paziente più a lungo all’interno del range glicemico considerato a target, ossia tra 70 e 180 mg/dl, di ridurre la variabilità glicemica e, soprattutto, le ipoglicemie. Per una persona con diabete questo vuol dire un miglioramento del proprio benessere e della qualità di vita, sia per il minor rischio di ipoglicemia sia per una riduzione del peso che comporta la gestione della propria malattia, ma nel lungo termine implica anche una riduzione del rischio di complicanze grazie al miglior compenso metabolico”.

“Grazie ai tre elementi che compongono DBLG1 System – spiega Serena Ferrari, Marketing Director Roche Diabetes Care Italy –, l’insulina viene erogata automaticamente attraverso il microinfusore sulla base delle elaborazioni fatte in tempo reale dall’algoritmo che riceve le misurazioni glicemiche dal sensore e sulla base dei dati inseriti dal paziente. L’algoritmo DBLG1 calcola la quantità corretta di insulina da erogare, regola la velocità dell’insulina basale o somministra un bolo di correzione automatico quando necessario. DBLG1 System ha dimostrato di aumentare il tempo che una persona con diabete rimane nel range glicemico corretto, rispetto ad un sistema senza questo tipo di algoritmo, promettendo un significativo miglioramento della qualità di vita. Inoltre, l’algoritmo è dotato di un sistema di machine learning, ovvero che impara dagli eventi che ricorrono ad esempio in concomitanza dei pasti e dell’attività fisica e che gli permette di prevedere l’andamento glicemico suggerendo le dovute correzioni di insulina”.

Il sistema, oltre a essere personalizzabile attraverso parametri individuati insieme al proprio medico, permette di trasmettere e memorizzare le misurazioni effettuate, sulla piattaforma web YourLoops, dove sia il medico sia il paziente possono visualizzare i dati, permettendo così un’ottimizzazione dei tempi di visita e la possibilità di gestione del paziente da remoto.

“Gli studi clinici sul DBLG1 – continua Paola Ponzani – hanno mostrato risultati molto promettenti. In particolare, si è osservato un aumento del 10 percento che equivale a circa due ore al giorno, del tempo trascorso dal paziente nel range target e una riduzione del 2 percento del tempo trascorso in ipoglicemia, ossia 30 minuti in meno al giorno. Nella mia esperienza questi risultati confermano l’impatto positivo che questo sistema ha sulla qualità di vita dei miei pazienti”.

“DBLG1 System – dichiara Rodrigo Diaz de Vivar Wacher, amministratore delegato Roche Diabetes Care Italy – è il primo esempio ma non l’unico, della Vision di Roche Diabetes Care basata sull’implementazione dell’integrated Personalised Diabetes Management (iPDM), che permette di personalizzare la gestione del diabete sulle vere necessità dei pazienti, in modo da offrire loro un reale sollievo dalla malattia attraverso lo sviluppo di dispositivi, servizi e prodotti digitali messi in connessione tra loro. L’approccio olistico dell’iPDM si basa su un ecosistema aperto che promuove la collaborazione con tutti gli stakeholder e che consente di unire le nostre soluzioni e le soluzioni dei nostri partner. In questo, DBGL1 System è il frutto della partnership tra diverse aziende ed è un chiaro segnale del nostro impegno a collaborare apertamente per poter perseguire questa Vision legata all’iPDM. Come Roche siamo, quindi, orgogliosi di poterci impegnare quotidianamente in progetti così ambiziosi come DBLG1 System che vogliono portare un reale sollievo a tutte le persone con diabete, ovunque esse siano”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Associazione Medici Diabetologi – Annali AMD 2018

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