Con 141 voti favorevoli il Senato ha dato definitivo via libera al Ddl per l’individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica. Il provvedimento è stato approvato all’unanimità, come già avvenuto alla Camera.
Il Disegno di legge demanda a un decreto ministeriale la definizione di criteri per l’adozione di un programma pluriennale di screening su base nazionale per l’individuazione degli anticorpi del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica. Dispone inoltre l’istituzione di un Osservatorio nazionale sul diabete di tipo 1 e sulla celiachia e prevede lo svolgimento di campagne periodiche di informazione e di sensibilizzazione a opera del ministero della Salute.
Per l’attuazione del programma è stata autorizzata la spesa di 3,85 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e di 2,85 milioni di euro annui a partire dal 2026.
“C’è stata un’attenzione trasversale da parte dei partiti sul tema della celiachia e del diabete in età pediatrica – ha detto, intervenendo in Aula, il senatore Antonio De Poli (foto), autore di un disegno di legge sulla prevenzione di celiachia e diabete che è stato recepito dal provvedimento approvato -. Ci sono battaglie che non hanno colori politici: sulla tutela della salute non possiamo e non dobbiamo dividerci. Oggi approviamo una legge, una buona legge, che ha l’obiettivo di prevenire e di investire sulla diagnosi precoce, investendo su un programma nazionale di screening e per il quale saranno stanziate delle risorse”.
De Poli ha inoltre spiegato: “Per quanto riguarda la celiachia, se vogliamo citare qualche dato, si tratta di una malattia fortemente sottostimata in Italia: sono circa 233mila i celiaci in Italia. Si stima che ci siano, infatti, altre 400.000 persone che, al contrario, non hanno ricevuto una diagnosi corretta. Sono circa 300mila i pazienti, nel nostro Paese, a cui è stato diagnosticato un diabete di tipo 1. Il 10% di loro ha un’età inferiore a 18 anni. Ecco perché il voto di oggi assume un significato speciale: è una vittoria che appartiene a tutti, a partire dai piccoli pazienti e dalle loro famiglie”.
Anche Raffaella Buzzetti, presidente eletto della Società italiana di diabetologia (Sid) e professore ordinario di Endocrinologia all’Università La Sapienza di Roma, ha commentato per l’Ansa l’approvazione definitiva del Ddl su diabete e celiachia da parte del Senato: “Una legge di grande importanza, innanzitutto perchè l’identificazione precoce dei soggetti a rischio elevato per diabete di tipo 1 può prevenire l’insorgenza del diabete in gravi condizioni cliniche tali da richiedere il ricovero in ospedale e tali da mettere a serio rischio la vita del bambino. Questa eventualità si può infatti verificare, non sapendo il soggetto di essere a rischio”.
Sempre Buzzetti: “E’ fondamentale, anche perchè nel mondo, in particolare negli Stati Uniti, esistono già delle immunoterapie che riescono a dilazionare l’insorgenza del diabete e qualora fossero approvate anche da Ema e Aifa, potrebbero essere utilizzate pure in Italia”. La prevenzione precoce è dunque cruciale, soprattutto alla luce dei numeri in crescita del diabete nel mondo: “L’incidenza e la prevalenza del diabete di tipo 1 stanno aumentando nel mondo e anche in Italia”.
Il senatore Raoul Russo, tra i relatori del Ddl, ha dichiarato: “Si tratta di un provvedimento che mette al centro la prevenzione che deve essere sempre considerata il cardine del nostro Servizio sanitario nazionale. Il diabete di tipo 1 e la celiachia sono patologie ampiamente diffuse e per le quali questo Ddl si pone l’obiettivo di prevenire investendo sulla diagnosi precoce e su un programma nazionale di screening. Sono malattie spesso difficilmente riconoscibili e sulle quali è quindi difficile saper adottare la corretta terapia. Era dunque importante intervenire con una apposita legge”.
Anche il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del Ddl. Lo ha fatto attraverso un post su X, ex Twitter che recita: “Prevenzione, cura, diagnosi certe e anticipate sono le leve di una buona sanità pubblica. Quella in cui crediamo e che ci impegniamo a sostenere”.
Infine Antonio D’Avino, presidente nazionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), ha dichiarato: “Piena soddisfazione dei pediatri di famiglia per l’approvazione del Ddl. Un ringraziamento ai colleghi professori Emanuele Bosi e Carlo Catassi per l’attività scientifica svolta a supporto di questo importante provvedimento, divenuto realtà grazie all’onorevole Giorgio Mulé, che ne ha sostenuto la proposta e tutto l’iter legislativo, fino all’approvazione in Senato”.
E ancora: “Siamo certi che questa misura rappresenterà un valido strumento per la diagnosi precoce e la prevenzione delle due patologie. Come sempre, la Federazione, insieme a tutta la rete composta da oltre settemila pediatri di famiglia attivi sul territorio, è a disposizione delle istituzioni per individuare un percorso condiviso affinché lo screening diventi presto realtà in tutto il Paese, a beneficio della salute di migliaia di bambini e adolescenti”.
Redazione Nurse Times
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