Riceviamo e pubblichiamo la riflessione del segretario AADI Matteo Giuseppe Incaviglia in tema di demansionamento, problema che attanaglia da decenni la professione infermieristica.
Soluzioni dagli studiosi del demansionamento non me ne aspetto proprio, non ho mai visto risolvere un problema dalle stesse persone che hanno contribuito a crearlo.
Chiacchiere, chiacchiere e sempre chiacchiere, provenienti soprattutto da personaggi che comodamente seduti nelle poltrone elargiscono “perle”, spesso rifacendosi ai ricordi di una facoltosa signora di ottocentesca memoria, che con la lampada illuminava le menti degli Infermieri di Crimea.
Studi che scoprono l’acqua calda, e già ci voleva un gruppone di esimi professoroni, taluni esperti di composizioni salmitistiche, per spiegarci che gli Infermieri Italiani sono demansionati.
Le stesse persone che non hanno mai alzato un dito contro il fenomeno, anzi taluni sono dirigenti infermieristici che rappresentano il meccanismo fondamentale del fenomeno.
Grazie per averci spiegato che il 95% del tempo trascorso dagli Infermieri in sevizio è speso per assolvere mansioni improprie e si chiama DEMANSIONAMENTO
Sembra davvero difficile risolvere un problema che dalla maggior parte degli infermieri non viene riconosciuto come tale è da molti altri viene accettato o non denunciato per paura di ritorsioni o per il timore di perdere il posto di lavoro precario.
Alle aziende converrà sempre risarcire i pochi lupi solitari che osano denunciare, piuttosto che assumere migliaia di figure di supporto che possano esonerare gli infermieri dalle mansioni domestico alberghiere.
Lascia un commento