Il presidentre del sindacato, Antonio De Palma: “Decisiva l’immediata attivazione di una cooperazione sanitaria. I nostri professionisti sono pronti a partire se chiamati in causa, potendo svolgere un ruolo chiave per soccorrere le migliaia di feriti”.
“Il nostro pensiero, la nostra solidarietà arrivino dritti al cuore di una popolazione amica, che in questo momento vive l’evolversi di una vera e propria catastrofe, la peggiore che abbia mai colpito il Marocco. Mentre si aggrava di ora in ora il bilancio dei decessi del sisma a Marrakech, siamo certi che il nostro Governo e le Regioni, con la Protezione Civile, siano pronti a sostenere concretamente il popolo marocchino e gli oltre 2mila feriti coinvolti in quella che è una vera e propria strage”. Così Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up.
“Come in passato è accaduto per altre calamità naturali del genere, va ricordato che i nostri operatori sanitari possiedono non solo le competenze per intervenire se chiamati in causa, ma anche quella dose indispensabile di qualità umane per sostenere in particolare donne, anziani e bambini, i soggetti più deboli, i feriti, coloro che sono rimasti sotto le macerie e sono ancora in vita”, prosegue De Palma.
“Ricordiamo quanto accaduto con il terremoto in Turchia nello scorso maggio – aggiunge De Palma -. In particolare, siamo in contatto con le realtà infermieristiche del Veneto e anche della Toscana, che possiedono operatori formati per supportare la squadra Usar dei vigili del fuoco, gli uomini addestrati per la ricerca e il recupero delle persone sepolte dalle macerie, con il compito di fornire l’assistenza sanitaria ai feriti.
Sempre De Palma: “Apprendiamo in queste ore che si stanno anche attivando i primi aiuti umanitari: la Cei, la Croce Rossa, come sempre accade, hanno avviato da subito raccolte fondi per inviare farmaci e generi di prima necessità. Ma potrebbe esserci bisogno di personale sanitario specializzato, e quello italiano, lo sappiamo bene, è pronto a partire per sostenere sul posto i soccorritori locali, i medici, gli infermieri marocchini. Siamo certi che, se il Governo marocchino dovesse richiedere la presenza dei nostri operatori sanitari, l’Italia non esiterebbe un solo istante”.
Conclude De Palma: “Proprio i feriti, come capita in queste situazioni così delicate, possono avere fratture, emorragie. E immaginiamo, mentre andrà avanti di ora in ora la ricerca degli eventuali superstiti sotto le macerie, che serviranno sangue, farmaci e naturalmente operatori sanitari specializzati, con l’allestimento di ospedali mobili. Siamo certi che il nostro Governo sa già come agire. I nostri infermieri, ancora una volta, sono pronti per una missione che non può attendere”.
Redazione Nurse Times
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