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Da Torino a Vercelli, poi Lucca, Bari, Nocera…gli infermieri si ribellano e chiedono di poter lavorare bene

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Fuga degli infermieri dalla professione: sottopagati, precari. Turni massacranti per chi resta
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Città della Salute di Torino, reparto di cardiologia e Asl di Lucca, due situazioni esplosive, a limite della decenza, due situazioni italiane ma non le uniche, che mostrano una sofferenza che puntualmente diventa emergenza nei mesi estivi

Con l’arrivo della bella stagione, ogni anno le già risicate dotazioni organiche delle strutture sanitarie italiane vengono messe a dura prova, complice anche la mancata programmazione di fabbisogno di personale da parte di dirigenti del personale/dirigenti infermieristici che purtroppo viene scaricata sul personale sanitario in servizio, già rimaneggiato, per consentire agli altri colleghi di poter usufruire del meritato riposo attraverso le ferie estive.

Da Torino a Vercelli, poi Lucca, Bari, Nocera…gli infermieri si ribellano e chiedono di poter lavorare secondo quanto prevedono le norme, chiedono di poter offrire ai cittadini un servizio assistenziale di qualità, ma con i ritmi imposti dalle carenze di personale tutto questo diventa purtroppo difficile da conseguire.

Gli infermieri della cardiologia della Città della Salute di Torino, inviano un esposto alla Procura denunciando che la carenza di personale rischia di far crollare il sistema, che il turn over è inesistente e gli orari sono sempre più pesanti, turni impossibili e diritto non rispettato alle ore di riposo

E’ indispensabile fare nuove assunzioni, interviene il segretario provinciale di Nursing Up Roberto Aleo, che ha inviato la segnalazione anche all’Ispettorato del Lavoro, al Collegio Ipasvi e alla direzione generale e sanitaria dell’azienda.

Lucca: Infermieri, turni massacranti. Anche tre notturni consecutivi e a denunciarlo sono gli stessi pazienti, testimoni delle carenze “succede anche che un’infermiera si sobbarchi la bellezza di tre turni notturni consecutivi. E non è certo un lavoro in cui la quantità aiuta la qualità: stress e stanchezza sono complici dell’errore”.

Giuseppe Papagni

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