Una nuova applicazione, “CSE Salvami”, disponibile per Android, Ios e Windows Phone, vuole provare a realizzare una rete di soccorritori pronti ad intervenire in caso di emergenza sanitaria territoriale. Grazie ad un ‘click’ e ad un sistema di geolocalizzazione, i soccorritori vengono ‘chiamati’ con una notifica e guidati sul luogo dell’infortunio tramite un sistema di geolocalizzazione. Obiettivo? Rendere precoce l’RCP e l’intervento di chi sappia cosa fare prima dell’arrivo del 118.
Martedì 11 febbraio 2016, presso il Centro Armonia di Latina, è stata presentata una app per smartphone molto interessante e che ha un obiettivo decisamente ambizioso: contribuire a realizzare una “rete” tra professionisti e non, abilitati al primo soccorso e alle manovre di Basic Life Support, pronti ad intervenire con un semplice click sullo schermo in caso di emergenza.
Il progetto, tra i primi nel suo genere, è nato grazie a un’idea del fondatore del Comitato Scientifico d’Emergenza CSE Formazione, che noi di Nurse Times conosciamo bene: le sue curiose ed interessanti modalità per divulgare le manovre di rianimazione cardiopolmonare, come ad esempio grazie a canzoni e scenette per i bambini (VEDI) o addirittura in discoteca tramite lezioni in musica (VEDI), hanno infatti attirato da tempo la nostra attenzione e fatto breccia nel ‘cuore’ di molti educatori sanitari.
Presentata dallo stesso Christian Manzi, affiancato dal dott. Gianluca Monaco e dagli avvocati Maria Grazia e Angelo Amato, questa applicazione vuole coniugare in modo innovativo tecnologia e soccorso sanitario.
Come? Con un semplice click, è possibile inviare una ‘richiesta alternativa’ di soccorso medico al 118 e agli altri numeri di emergenza. Ma non solo: i vari soccorritori certificati ed iscritti al sito www.cseformazione.com, presenti su tutto il territorio nazionale, riceveranno una notifica e, grazie ad un collegamento alla mappe stradali, potranno raggiungere l’origine della richiesta ed effettuare così il primo soccorso o il BLS in attesa del 118.
“L’applicazione non sostituirà mai il servizio pubblico, ma è un’opportunità in più che riceve il paziente in caso d’aiuto, ed un supporto qualificato per il 118 che interverrà”, sottolinea Manzi.
Da sottolineare è però che il fantomatico ‘click’ non garantisce l’intervento di personale specializzato, poiché la richiesta di soccorso viene notificata solo a Soccorritori Certificati che siano nel raggio di pochi chilometri dal luogo della richiesta e che siano in ascolto in quel momento. Ma offre delle possibilità in più a chi sta male, aumenta le probabilità di un intervento tempestivo di chi sappia cosa fare.
“Nell’intervento conta molto la rapidità: pochi minuti in più o in meno fanno la differenza. Poter agire nella fase iniziale è importante, e l’app fornisce uno strumento in più per poterlo fare“, continua il dott. Monaco.
Ma nel caso in cui si fosse impossibilitati a rispondere la chiamata? Cosa comporterebbe ciò per l’utente-soccorritore? “Nulla, è un dovere civico come altri poter rispondere”, conclude l’avvocato Angelo Amato.
Il download dell’app “CSE Salvami” può essere effettuato nei vari stores o nel portale www.cseformazione.com. È disponibile per iOS, Android e Windows Phone. Il download è totalmente gratuito.
Fonti: Cse Formazione, ilcaffè.tv, sferamagazine.it
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