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Coronvirus, parla uno degli infermieri lombardi che aiutano i colleghi di Perugia: “Non ho esitato un attimo”

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Coronvirus, parla uno degli infermieri lombardi che aiutano i colleghi di Perugia: "Non ho esitato un attimo"
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Rilanciamo l’intervista realizzata dal Corriere dell’Umbria con Massimiliano Listrini, giunto in Umbria dalla Lombardia per dare una mano durante questa fase critica dell’epidemia.

“Perché ho deciso di venire a lavorare a Perugia? Sono originario delle Marche e ora vivo in Lombardia. Quando c’è stato il terremoto del Centro Italia, nel 2016, per una serie di motivi non sono riuscito a venire, anche se avrei tanto voluto farlo. Per questo ora non ci ho pensato due volte”Massimiliano Listrini è uno degli infermieri lombardi che lunedì 22 febbraio ha preso servizio all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Arriva dall’Istituto neurologico “Carlo Besta” di Milano e fa parte del gruppo di sanitari che hanno deciso di raggiungere l’Umbria per aiutare i colleghi durante l’emergenza Covid“La proposta è stata fatta a tutto il personale della Lombardia – racconta –. Davanti a questa richiesta la risposta è stata immediata, e non poteva essere altrimenti per chi ha vissuto sulla propria pelle questa esperienza nell’ultimo anno. In questo momento storico è fondamentale essere attori per combattere questo virus, mettendo in gioco le proprie competenze e la propria conoscenza. Quindi, laddove ci viene data questa possibilità, non possiamo tirarci indietro”.

Prosegue Listrini: “Faccio sempre l’esempio di quando si propone a un paziente di fare un intervento chirurgico: c’è sempre una bilancia virtuale dove soppesare rischi e benefici. Diciamo che i benefici nel fare la scelta del venire a Perugia ad aiutare i colleghi erano decisamente maggiori rispetto alle motivazioni per non farlo. Non conoscevo la realtà di Perugia e il problema dell’anomalia di questo focolaio. Purtroppo questo virus ci insegna che, ogni volta chepensiamo di conoscerlo un po’, presenta una nuova anomalia, e sembra quasi che non finisca mai. Compatibilmente con l’impegno per l’azienda in cui lavoro, dovrei rimanere due settimane. L’ho deciso in 24-48 ore, di venire. Non ho esitato un attimo”

Redazione Nurse Times

Fonte: Corriere dell’Umbria

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