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Coronavirus, prende forma l’Assistenza proattiva infermieristica (Api) dell’Asl Roma 6

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Coronavirus, prende forma l’Assistenza proattiva infermieristica (Api) della Asl Roma 6
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Consegnate due delle quattro vetture a disposizione del servizio. Cruciale il ruolo dell’infermiere di famiglia e comunità.

Per sostenere le fragilità nel contesto dell’emergenza Covid-19 sono stati potenziati ulteriormente i servizi territoriali. Nel territorio della capitale ha preso forma e sostanza l’attività di Assistenza proattiva infermieristica (Api) dell’Asl Roma 6 e sono state consegnate due delle quattro vetture a disposizione del servizio (foto).

L’Api si occupa di intervenire a domicilio e/o da remoto per far fronte ai bisogni di salute legati e non al Covid-19. A questo si aggiunge il compito di gestire le persone con patologie croniche, con particolare riguardo alle fasce di popolazione più a rischio, i casi confermati Covid-19 e il monitoraggio e gli interventi su strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali.

Al momento l’Api sta svolgendo: tamponi sulla postazione drive-in; prelievi per sieroprevalenza; visite a domicilio per valutazione clinica, tamponi, prelievi; sempre a domicilio consegna il Kit doctor covid e guida al suo utilizzo; coadiuva con Servizio Igiene e Sanità Pubblica per indagine epidemiologica.

L’infermiere di famiglia e comunità interviene per il supporto alla famiglia e alla comunità nell’affrontare tutte le criticità assistenziali presenti nelle persone negativizzate Covid-19. L’IFeC ha la funzione di garantire la continuità assistenziale nell’area della fragilità/cronicità e lavora direttamente nelle case degli utenti, attivando i servizi di supporto di tipo socio-sanitario. Le attività integrate dell’IFeC e dell’Api sono la garanzia di una presa in carico proattiva, favorendo il passaggio fra setting assistenziali dedicati e personalizzati.

“Sostenere e aiutare le persone fragili – spiega il direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda – è una nostra priorità, e con grande sforzo e grande impegno di tutti stiamo mettendo in campo tutte le iniziative necessarie. Il dinamico evolversi della situazione epidemiologica ha di fatto modificato l’assetto delle attività erogate dalle aziende sanitarie e a livello territoriale: cure primarie – cure intermedie. L’emergenza determinata dall’infezione da Covid-19 rende indispensabile mettere in campo una serie di misure per riorientare e rideterminare l’assistenza delle persone fragili e croniche, Covid-19 positivi e Covid-19 negativi: iniziative relative a prevenzione, monitoraggio e presa in carico della persone a livello territoriale, attraverso la profilazione di questionari che presuppongono un contatto attivo”.

Conclude Mostarda: “Tali iniziative hanno l’obiettivo di offrire una adeguata gestione territoriale, anche attraverso azioni di contenimento atte a ridurre la diffusione del contagio. La gestione di questa tipologia di pazienti in ambito territoriale risulta una delle principali sfide dei sistemi sanitari regionali e delle aziende sanitarie. Il nostro progetto è sviluppato in linea con la disposizione della Regione Lazio, denominato Programma di potenziamento delle Cure Primarie – Emergenza Covid-19”.

Redazione Nurse Times

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