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Coronavirus, nuova battuta d’arresto per i vaccini: Johnson & Johnson ritarda il lancio in Europa

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Coronavirus, nuova battuta d'arresto per i vaccini: Johnson & Johnson ritarda il lancio in Europa
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L’azienda americana lo ha annunciato attraverso una nota. Motivo della decisione: “Formazione di coaguli di sangue in combinazione con piastrine basse in un piccolo numero di persone”.

“La sicurezza e il benessere delle persone che utilizzano i nostri prodotti sono la nostra massima priorità. Siamo a conoscenza di un disturbo estremamente raro, che ha portato alla formazione di coaguli di sangue in combinazione con piastrine basse in un piccolo numero di persone che hanno ricevuto il nostro vaccino contro il Covid-19. I Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc) e la Food and Drug Administration (Fda) stanno esaminando i dati relativi a sei casi riportati negli Stati Uniti su oltre 6,8 milioni di dosi somministrate. Per ragioni di massima cautela i Cdc e la Fda hanno raccomandato una pausa nell’uso del nostro vaccino”.

Così recita la nota con cui Johnson & Johnson ha annunciato la decisione di ritardare il lancio del proprio vaccino in Europa, aggiungendo: “Inoltre stiamo esaminando questi casi con le autorità sanitarie europee – prosegue la nota -. Abbiamo preso la decisione di ritardare proattivamente il lancio del nostro vaccino in Europa. Stiamo lavorando a stretto contatto con esperti medici e autorità sanitarie, e favoriamo fermamente una comunicazione aperta di queste informazioni agli operatori sanitari e al pubblico”.

Conclude la nota di Johnson & Johnson: “I Cdc e la Fda hanno messo a disposizione informazioni sul corretto riconoscimento e gestione di questi disturbi a causa del trattamento unico richiesto da questo tipo di coaguli di sangue. Le autorità sanitarie consigliano alle persone che hanno ricevuto il nostro vaccino contro il Covid-19 e che sviluppano un forte mal di testa, dolore addominale, dolore alle gambe o respiro corto entro tre settimane dalla vaccinazione di contattare il proprio medico”.

Redazione Nurse Times

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