L’azienda farmaceutica americana si dice pronta a distribuire 20 milioni di dosi entro la fine del 2020, ma solo negli Usa.
La sperimentazione sull’uomo (fase tre) del candidato vaccino anti-Covid sviluppato dall’azienda farmaceutica americana Moderna ha indicato un’efficacia prossima al 95% (94,5). Lo ha comunicato oggi la stessa azienda, parlando di “grande giorno” e di “momento di svolta”. L’annuncio segue quello giunto da Pfizer nei giorni scorsi. I test sull’mRNA-1273, questo il nome del preparato, ha coinvolto circa 30mila volontari negli Stati Uniti.
Il vaccino Moderna potrebbe garantire una protezione dal coronavirus di “molti mesi, forse alcuni anni”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è Tal Zaks, Chief Medical Officer dell’azienda di Cambridge, Massachusetts. “Gli anticorpi generati – aggiunge – sono più numerosi rispetto a quelli di chi guarisce dal Covid. Questo ci fa sperare in un’immunità più duratura rispetto agli anticorpi naturali. Tuttavia non abbiamo ancora dati sul tipo di immunità”.
Entro la fine del 2020 Moderna produrrà 20 milioni di dosi solo per gli Usa, mentre non co sono ancora previsioni sullo sbarco in Europa (l’azienda sta trattando con Bruxelles e con i ministri della Salute dei vari Paesi). “Ma abbiamo un sito di produzione in Svizzera e uno di confezionamento in Spagna – spiega Zaks –. Non deve sorprendere che le prime dosi, tutte quelle del 2020, siano riservate agli Stati Uniti: ci hanno sostenuto molto, sia nello sviluppo clinico che nella produzione. Per gli impianti di fabbricazione in Svizzera e Spagna abbiamo fatto tutti gli investimenti da soli, senza supporto locale”.
Redazione Nurse Times
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