Stando allo studio Covid-Net, circa un terzo ha avuto bisogno della terapia intensiva, e per il 5% è stata necessaria la ventilazione meccanica invasiva, ma nessuno è morto.
Negli Stati Uniti il numero di adolescenti tra i 12 e 17 anni ricoverati nel 2021 in ospedale per Covid-19 ha raggiunto il picco all’inizio di gennaio, con un tasso di 2,1 per 100mila, per poi calare a 0,6 a metà marzo e risalire a 1,3 ad aprile. Tra quelli ricoverati, circa un terzo ha avuto bisogno della terapia intensiva, e per il 5% è stata necessaria la ventilazione meccanica invasiva. Nessuno è morto. Sono alcuni dei dati dello studio Covid-Net, condotto in 14 Stati americani su circa il 10% della popolazione. Li ha pubblicati il sito dei Centers for diseases control (Cdc).
“Il recente aumento del tasso di ricoveri in questa primavera e la possibilità di avere la malattia in forma grave confermano l’importanza di continuare con le misure di prevenzione anti-Covid, vaccinazione inclusa, e di far indossare la mascherina alle persone non completamente immunizzate”, si legge nel sito. Anche se la maggior parte dei ricoveri da Covid hanno riguardato gli anziani, i casi gravi hanno coinvolto tutti i gruppi d’età, adolescenti compresi.
Dai dati presentati, emerge che tra i 204 adolescenti ricoverati tra gennaio e marzo, il 31,4% è andato in terapia intensiva e il 4,9% è stato intubato. Complessivamente, il 70% dei ragazzi aveva uno o più problemi di salute, di cui il più frequente è risultata l’obesità (35,8%), seguita da malattie croniche polmonari e asma (30.9%) e problemi neurologici (14.2%). Il tasso di ricoveri cumulativo negli adolescenti, tra ottobre 2020 e aprile 2021, è stato 2,5-3 volte superiore a quello delle ultime tre stagioni influenzali.
Redazione Nurse Times
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