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Corigliano: arto di un bambino immobilizzato con un rotolo di carta igienica durante l’infusione endovenosa

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Corigliano: arto dbambino immobilizzato con pezzi di cartone durante l’infusione endovenosa
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Un nuovo presunto caso di malasanità giungerebbe dall’ospedale Guido Compagna di Corigliano.

A causa della carenza di materiale sarebbe nuovamente stato immobilizzato un arto per permettere la corretta somministrazione di una terapia endovensoa utilizzando dei pezzi di cartone, presumibilmente provenienti da un rotolo di carta igienica.

La foto diventata virale sui social ha suscitato l’indignazione di migliaia di utenti. La “vittima” di tale trattamento infatti sarebbe questa volta un bambino ricoverato nel reparto di pediatria.

Il braccino del paziente sarebbe stato immobilizzato grazie all’ausilio di pezzi di cartone bloccati dai cerotti.

Il fatto risale alla mattina di lunedì scorso ed ai genitori del piccolo non è rimasto altro che adattarsi a questa circostanza, senza però evitare di esprimere la propria costernazione e nel contempo la loro solidarietà al personale medico e infermieristico che, quotidianamente, è costretto a fare i conti con la mancanza di attrezzature e medicinali.

L’emergenza che rende quasi impossibile assistere i pazienti è nota da tempo. Il reparto di pediatria del Compagna è l’unico presente nel territorio della fascia jonica e con i suoi dodici posti letto, a cui si sommano i tre del day hospital, cerca come può di far fronte alle esigenze di una utenza di così ampie proporzioni.

Spesso, a causa della carenza di posti letto, il personale è costretto a ricoverare i bimbi in postazioni di fortuna. Il problema sarebbe esclusivamente di carattere strutturale, dato che l’assistenza medica ricevuta dai pazienti, risulterebbe sempre adeguata.

Pochi letti, poche culle. La fruizione della ludoteca presente nel reparto è subordinata alla disponibilità dei volontari. Poco più di un’ora per due volte la settimana. Ma spesso si rende necessario il ricovero per una patologia e si finisce per contrarne altre. Mancano infatti delle stanza per la degenza di ammalati contagiosi. Ragione per la quale molti genitori preferiscono curare i propri figli a casa, restando in ospedale un tempo ristrettissimo.

L’U.O di pediatria ed assistenza neonatale si pone l’obiettivo principale di garantire assistenza al paziente pediatrico in maniera globale, intervenendo sull’epidemiologia, sulla gestione delle patologie pediatriche e nell’assistenza neonatale al neonato sano. L’accesso alla struttura viene effettuato tramite pronto soccorso per le patologie acute e subacute. Per l’assistenza neonatale viene, invece, effettuato un follow- up al dodicesimo giorno di vita circa. A questo si aggiunge anche il servizio ambulatoriale a cui si accede attraverso il cup.

Simone Gussoni

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