L’odierna struttura sociale italiana negli ultimi anni sta cambiando di molto il suo assetto.
Padova. I flussi migratori da tutto il mondo stanno ristrutturando il panorama culturale nazionale. Persone da tutto il mondo entrano oggi giorno a far parte della nuova realtà italiana, riconfigurandola, arricchendola, ponendo nuove sfide.
Queste persone talvolta entrano in contatto con il Sistema Sanitario Nazionale, richiedendo ai professionisti sanitari e a tutti gli operatori che gravitano attorno al mondo della salute e della sanità la padronanza di nuove competenze.
Lingue, fedi, modi di pensare, tradizioni e visioni della salute e della malattia diverse dalla nostra non sono elementi facili da affrontare, nemmeno se si è preparati, a maggior ragione lo sono se non lo si è!
A chi non è mai capitato nella propria esperienza di chiedersi: che significato avrà quello che fanno gli “altri”? Perché loro fanno questo così e io in un altro modo? E quale delle due soluzioni è la più corretta? La risposta è difficile, sicuramente si può affermare che entrambe sono giuste, entrambe rispondono a una logica, entrambe rientrano nella visione culturale di chi agisce in quel modo.
Il convegno “Salute religioni e culture”, che si terrà a Padova il 2 dicembre 2016 presso la Sala conferenze della Camera di Commercio di Padova (Piazza Insurrezione, 1/A), sarà un’occasione per ottenere informazioni, scambiare opinioni e arricchire il proprio bagaglio di nozioni e di competenze culturali.
L’evento, gratuito con obbligo di iscrizione è aperto a tutte le professioni sanitarie, agli studenti e alla cittadinanza, è accreditato e fornirà 4,5 crediti ECM (codice evento IPA7316PD0212); sono disponibili 200 posti.
Il Convegno, promosso dal Collegio IPASVI di Padova, patrocinato dalla Regione Veneto e dal Comune di Padova, vede la collaborazione, del Centro Servizio Volontariato provinciale di Padova, della Società Italiana di Sociologia Sanitaria, del Dipartimento di filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata dell’Università di Padova dell’Azienda Ospedaliera di Padova e ULSS 16, dall’associazione Professionisti Sanitari per l’Emergenza Onlus, dell’associazione AIT (infermieristica transculturale), dell’associazione Psicologi di Strada, dell’associazione Amministratori di sostegno e dell’associazione AVO.
“In questi momenti di crisi culturale e religiosa che vedono nelle differenze tra esseri umani sorgere paure, incomprensioni e talvolta odio reciproco, noi professionisti sanitari ci ritroviamo quotidianamente a dover costruire nuovi ponti di dialogo, mettendo come chiave di volta il voler assistere al meglio tutto il genere umano”.
Con questo pensiero, il responsabile del progetto Dott. Andrea Merlo, è riuscito nell’intento di far confrontare quest’anno, infermieri, sociologi, docenti e studenti universitari, componenti delle associazioni di volontariato nazionali e del territorio ed esponenti di fedi religiose differenti, i quali hanno contribuito a individuare un nuovo percorso che si pone l’obiettivo di alimentare la riflessione sulla diversità, portando sia esempi concreti di integrazione sia di problematiche che accadono nel nostro vivere quotidiano.
La conoscenza dell’alterità è una delle chiavi per far si che erogatori di assistenza, nel senso più ampio e inclusivo del termine, e assistiti traggano entrambi dei benefici, instaurando un rapporto di rispetto reciproco e comprensione delle proprie diversità. “Salute religioni e culture” vuole essere un momento di incontro che porti i professionisti sanitari, ma non solo, a riflettere sulla propria cultura per arrivare a mettere in atto strategie e tecniche che consentano il rispetto delle culture altrui.
Il congresso è strutturato in presentazioni e tavole rotonde; proprio queste ultime hanno un significato simbolico, la circolarità mette tutti di fronte a tutti, senza assegnare ruoli predominanti o subordinati a nessuno.
Esperti del campo dell’inter-cultura e del dialogo inter-religioso medieranno i contenuti esposti dai relatori. Un importante momento sarà anche quello della restituzione degli esiti di un indagine esplorativa svolta in questi mesi con il personale sanitario padovano.
Una ricerca esplorativa che si è proposta di aprire uno spazio tra e con infermiere e infermieri nel quale far emergere ciò che viene dato per scontato nelle pratiche di cura, nello specifico, relativamente alla dimensione religioso-spirituale e più ampiamente alla dimensione culturale. In generale, si è cercato di portare l’attenzione al contatto con le alterità. L’Altro è qui inteso come “straniero” rispetto alla propria cultura, rispetto al proprio dato per scontato: sia esso uomo, donna, bambino, bambina, adolescente, giovane, adulto, anziano, ma anche musulmano, buddista, testimone di Geova, indiano, africano, arabo, oppure ancora vegetariano, vegano, obeso o anoressico.
Tante volte l’altro spaventa, l’ignoto ha sempre un elemento di mistero. Questo convegno vuole diradare la nebbia che la non conoscenza ci fa vedere attorno agli altri, vuole portare le persone a vedere oltre le apparenze, oltre il pregiudizio e oltre lo stereotipo. Integrare è un nobile obiettivo, ma questo non va confuso con l’inglobare; in questo caso diventerebbe un appiattimento delle culture altrui imponendo la propria visione. Aprire la mente, conoscere, rispettare, consentono di accogliere l’altro per quello che è, con i suoi usi e i suoi costumi, con la sua fede, con le sue visioni, creando uno spazio di contatto interattivo dove entrambi ci si viene incontro, contaminandosi senza volersi imporre.
Come comunicare?, quali sono le modalità di accoglienza più reciprocamente rispettose delle culture da cui provengono?, come le tradizioni religiose interagiscono nell’assistenza alla persona malata nel contesto socio-sanitario e ospedaliero?, come soddisfare le esigenze alimentari-religiose del malato in ambiente ospedaliero? come possiamo, insieme eppur diversi per convinzioni ideali e religiose, “prenderci cura” di chi vive un’esperienza di dolore, nel rispetto delle differenti identità e convinzioni profonde di ciascuno ?
Gli infermieri di oggi devono poter disporre nella loro “cassetta degli attrezzi” delle competenze multi culturali così da poter erogare la miglior assistenza, qualunque sia il background culturale dell’assistito o del caregiver. Un’assistenza congruente con quelli che sono le proprie tradizioni culturali o le proprie credenze religiose è un diritto di ognuno, e l’infermiere trova queste indicazioni sia nella legge che nel suo codice deontologico.
Se sei interessato a vedere il mondo con occhi nuovi o ad ampliare i tuoi orizzonti non puoi perderti “Salute religioni e culture”.
Prenotati subito rivolgendosi al collegio Ipasvi di Padova.
Allegato
Locandina e modalità di iscrizione
Info www.ipasvipd.it
Marco Stecca
Elisa Ragazzi
Amberly Latini
Daniele Farro
Giovanni Zambon
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