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I Congresso Regionale Pugliese della Professione Infermieristica nel Dipartimento di Emergenza –Urgenza: Report finale

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Il 19 Maggio 2016 in Trani presso l’Aula Magna della Università “J. Monet” LUM si è concluso il “I Congresso Regionale Pugliese della Professione Infermieristica nel Dipartimento di Emergenza –Urgenza” tenutosi a Trani presso lAula Magna della KUM Università. Analizzata l’emergenza territoriale a tutto spessore con breve panoramica dei costi di una postazione del 118 con un confronto importante tra il costo che ha in Emilia Romagna al al costo che ha in Puglia: la forbice di costi è notevole, si parte da circa un milione di euro in E.R. a qualche centinaia di euro in Puglia!

Il Congresso ha visto un confronto tra  gli infermieri attori nel panorama di assistenza territoriale in emergenza. Secche le parole del Vice-Presidente del Collegio IPASVI Bat, G. Papagni, che oltre ad auspicare una pacifica condivisione del discorso legato alle competenze infermieristiche propone un doveroso riconoscimento economico delle competenze specialistiche da un punto di vista contrattuale e sociale.

In linea anche l’intervento del Presidente IPASVI i Bari, S. Andreula la cui proposta di un gruppo solidale e coinciso tra infermieri e medici codificherebbe un sistema più equo nell’interesse del cittadino. L’infermiere regolamenta la sua professionalità nel regime emergenza urgenza anche grazie alle norme giuridiche che ne fanno da governance. Un istema sanitario sostenibile nonp u prescindere, secondo il Presidente, da una lavoro fianco a fianco tra gli attori principali dell’offerta sanitaria, ossia l’infermiere e il medico.

L’intervento di Cesare CALAMITA, Coordinatore inf.co centrale operativa Bari/Bat, ha delucidato sul sistema di emergenza evidenziando la catena dell’allerta del 118.; la rappresentazione delle risorse della provincia, che vede il 70% delle risorse costituita da mezzi con medici a bordo,  3 DEA I livello; 6 DEA II livello e 22 PPI (dati del 2013) delinea un quadro interessante: le patologie che assorbono il 60 % delle chiamate sono la traumatica, neurologica, cardiologica  e respiratoria. Per ogni evento esiste un Dispatch dedicato: aereo, ferroviario, in cui l’infermiere si interfaccia con le autorità territoriali e non.

Francesco Angelone , Foggia, postazione 118 macchia gialla, coordina i lavori dedicando una parte della relazione alla storia dell’infermiere in regime di soccorso territoriale, declamando il sostnaziale passaggio dallo Scoop&Run al Stay and Play. I limiti del tempo e l’evoluzione dei mezzi sanitari, lo stay and play ha promosso una mortalità ridotta dell’utente che richiede cure sanitarie urgenti.

Antonio Colìcoordinaotre infemieristico SEUS 118 Lecce, ha ampiamente chiarito le nuove raccomandazioni delle Linee Guida ERC 2015 conferendo che non ci sono grossi cambiamenti: sottolinea però che viene rinforzata l’importanza dell’uso dei mezzi di risposta rapida alla cura del paziente; la riaffermazione della qualità delle compressioni toraciche, utili ed indispensabili per la salvaguardia della prognosi del paziente in arresto cardiaco; raccomandato l’uso di placche adesive cosi come raccomandato l’uso della capnografia per il corretto posizionamento del tubo endotracheale e per il monitoraggio della corretta RCP; l’ accesso intraosseo risulta essere la scelta ottimale rispetto alla vena periferica; l’ ecografia diagnostica; la gestione della temperatura nel post arresto fondamentale per il recupero dell’infartuato;  NON è raccomandato l’uso dei dispositivi di compressione meccanica a discapito della tradizionale manovra di compressione toracica.

Gelati, chiarisce sulle attuali controversie nazionali circa la sospensione dei medici di Bologna e delle competenze dell’infermiere, descrivendo la realtà emiliana e toscana secondo dati frutto di studio ed indicatori di esito.

Chiaro anche D. Marchisio Presidente Gruppo formazione Triage che ha cercato di dare delle concrete risposte al ruolo dell’infermiere triagista favorendo linee di identificazione e di condotta della figura impiegata all’accettazione del paziente. Il ruolo dell’infermiere al triage diventa di estrema importanza e di snodo per il percorso assistenziale da dedicare allo status dell’afferente alle cure. L’implementazione di sistemi che permettano uno snellimento dei tempi di attesa ed una “gradita” attesa da chi attende di ricevere l’assistenza sanitaria appropriata diventano pietre miliari per avere concrete risposte di eccellenza anche dal cittadino.

P.Lattarulo lancia diverse provocazioni sia sul piano etico  che professionale per il percorso di corretta gestione del paziente e delle sue comorbilità, non tralasciando particolari e asserendo esempi di condotta sanitaria che porrebbero verosimilmente l’infermiere di fronte a delle scelte difficili e drasticamente rilevanti sul piano emotivo e curriculare.

Chiaramente il sistema territoriale che si muove “via terra” ha un importante supporto dai mezzi impiegati “via aerea”: D. Losacco ha delineato il ruolo dell’elisoccorso nella regione Puglia.

Nel focus dei lavori sono stati seguiti con attenzione gli interventi dei docenti F.P. Maffei che ha magistralmente indicato come un corretto approccio preospedaliero al politrauma sia garante di buoni cut-off.

Le competenze aumentano e F. Arcamone le ha sottolineate soffermando la sua relazine ad un argomento spigoloso e “oscuro”: l’interpretazione dell’ECG, tra le chimere e le ovvie competenze di cui l’infermiere deve essere padrone!

I lavori si sono conclusi con relazioni relative all’interpretazione dell’EGA e dell’importanza prognostica nel saper individuare squilibri che orientano ad un trattamento sanitariop piuttosto che ad un altro; così come la esecuzione di una ecografia da parte dell’infermiere traccia una prima certezza di percorso appropriato e di cure mirate al caso. Chiusura dei lavori con una rassegna sul ruolo dell’infermiere forense in emergenza, che riveste un ruolo fondamentale e cruciale soprattutto nella fase di reati perseguibili d’ufficio, ma che al giorno d’oggi non ha ancora il pieno e doveroso riconoscimento che merita.

CALABRESE Michele

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