Il concorso per 639 infermieri era tanto atteso proprio per colmare quei vuoti in organico delle Aziende Sanitarie friulane.
Al concorso avevano inviato la domanda di partecipazione 966 Infermieri, alla prima prova se ne erano presentati circa 449.
Il risultato della prima prova però è per molti “deludente”: gli infermieri che accedono alla seconda prova sono solo 123.
Diverse le reazioni. Duri i rappresentanti sindacali di Ggil Cisl Uil e Fials che hanno espresso “profonda delusione”.
“Dopo mesi che ci attendevamo una graduatoria regionale di infermieri, indispensabile per compensare la cronica carenza di personale infermieristico, questo è il risultato, molto deludente e preoccupante per tutto il sistema sanitario regionale pubblico. Non è chiaro a cosa sia dovuta questa debacle che andrebbe analizzata attentamente e alla quale lo stesso ARCS dovrebbe spiegarne i motivi.
Quello che è certo è che molti dei professionisti non ammessi stanno già lavorando nelle aziende regionali e continueranno a garantire il loro apporto professionale da precari, in attesa del prossimo concorso o di una nuova stabilizzazione o peggio vincere il concorso ed essere assunti in aziende di altre Regioni. Forse è il caso di ripensare ai concorsi aziendali anziché centralizzarli a livello regionale”.
Altra problematica segnalata dai candidati è stata la questione legata alle domande, a lor dire lontane dall’infermieristica, vicine invece al carattere burocratico e normative Oms. Anche chi da molto tempo lavorava ed aveva acquisito esperienza e competenza si è ritrovato “NON AMMESSO”.
Prova scritta
Prova pratica
Il concorso dava luogo a 4 graduatorie distinte per ambito, ciascuna delle quali con un numero di posti specifico: 85 posti presso l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale e IRCCS Centro di riferimento oncologico, 308 posti presso l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina e IRCCS Burlo Garofolo, 240 posti presso l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale ed infine 6 posti presso l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute.
Insomma tutto da rifare, un nuovo concorso con un impegno ulteriore di risorse in un momento storico in cui gli infermieri sono pressoché introvabili.
E allora ci chiediamo: ha davvero senso bandire Concorsi pubblici per accedere in una struttura sanitaria pubblica dove si esercita già da precari?
Redazione NurseTimes
Fonte: https://www.nordest24.it
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