La Procura di Novara ha notificato l’avviso di chiusura indagine riguardante possibili abusi d’ufficio e falso riguardante concorsi per assunzioni, appalti, gare per strumenti medici all’interno dell’ospedale Maggiore di Novara.
I carabinieri, coordinati dai pm Giovanni Caspani e Silvia Baglivo, hanno monitorato a lungo gli indagati. L’elemento comune a tutti sarebbe Giorgio Bellomo, presidente della Scuola di Medicina dell’università del Piemonte Orientale. Sarebbe stato attenzionato dagli investigatori anche nella sua veste di direttore responsabile del Dipartimento laboratori.
Proprio da questo settore sarebbe partito tutto: diversi concorsi per assunzione di tecnici a tempo determinato ed indeterminato tra il 2015 ed il 2016 sarebbero risultati sospetti. Centinaia di candidati vi hanno preso parte potendo accedere a graduatorie comuni ad altre aziende sanitarie.
I Carabinieri hanno interrogato numerosi testimoni ed indagati tra commissari e tecnico esperti. Alcuni di loro avrebbero agevolato un gruppo di candidati conosciuti (borsisti, volontari e collaboratori dell’ospedale) fornendo loro domande e risposte della prova.
Molti indagati hanno ammesso gli addebiti immediatamente.
Anche Cristina Torgano, la presidente della commissione di uno dei concorsi e Dirigente delle professioni sanitarie, infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica risulta indagata.
Per molti di loro non si arriverà nemmeno ad un processo: i candidati che hanno ricevuto gli “aiutini” hanno chiesto la messa alla prova con lavori di pubblica utilità, già in fase di indagine. Altri stanno considerando l’ipotesi di un patteggiamento.
L’inchiesta avrebbe avuto origine da alcune intercettazioni telefoniche riguardanti i fatti. Nelle conversazioni gli indagati parlavano di concorsi e della possibilità di aiutare alcuni partecipanti. Da qui sono stati effettuati ulteriori approfondimenti.
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