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Concetta (infermiera): “in questa giornata mondiale dedicata alla nostra professione non chiediamo nient’altro che RISPETTO!”

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Aggressione infermiera Cardarelli, Fials: Indignazione, si applichi nuova legge
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Capita qualche volta prima del turno di lavoro di avere quell’ansia, quella preoccupazione e quel senso di timore, dell’avere paura di non essere all’altezza degli eventi che potrebbero presentarsi in una “normale” giornata di pronto soccorso.

Ecco, quel 5 Maggio 2020 mi aveva dato esattamente queste sensazioni…

Inizio il mio turno alle 7, in pieno periodo Covid e mi posiziono in triage, dove in pochissime ore ci ritroviamo in attesa più di 15 pazienti come sempre inferociti dai tempi lunghissimi per ottenere una visita medica. Eravamo in pieno ritmo di registrazioni di triage, prelievi ed elettrocardiogrammi urgenti, quando scorgiamo dalla telecamera che puntava la sosta barellati del triage, un paziente che sporgendosi era a rischio caduta. I familiari avevano accesso limitato alla zona, dovevamo ancora contenere tutti i contatti, per cui tale paziente era solo.

Solo ed inferocito dall’attesa che gli era stata imposta secondo codice di priorità ed eventi della giornata. lo e la mia collega infermiera corriamo ad avvertirlo che cadendo si sarebbe procurato ulteriori danni, ma all’arrivo in sosta triage il paziente aveva scavalcato le sbarre contenitive ed era visibilmente agitato, violento.

Mi avvicino per calmarlo, ma quest’ultimo dopo uno spintone, mi sferra un pugno dritto allo sterno procurandomi una frattura del corpo sternale appunto e due coste con microfratture sempre in prossimità dello sterno.

Arrivano un medico ed un collega in mio soccorso, e come se non bastasse il collega che cercava di staccarmi il paziente di dosso riceve un morso all’avambraccio dove è ancora evidente la cicatrice.

Da lì, il buio. Un susseguirsi di radiografie, durante il turno di lavoro, lasciando la mia postazione triage, lasciando sola la mia collega a gestire il delirio più totale ed entrando in un tunnel di pensieri negativi e tanta tanta rabbia.

Nessuno ci credeva, nessuno poteva immaginare che accadesse una cosa del genere quando indossando una divisa ti ritrovi aggredita, con la polizia che ti fa domande e con una denuncia partita d’ufficio con i 30 e oltre giorni di prognosi. Una vera sconfitta, ebbene sì, mi sono sentita sconfitta. Ogni sacrificio era precipitato nel vuoto ed ogni parola era diventata superflua di fronte a quel periodo infinito tra covid ed eventi simili e, come se non bastasse, il giorno successivo furono aggrediti altri 2 colleghi.

Si respirava aria di paura, eravamo disarmati e assolutamente annientati.

In questa giornata mondiale dedicata alla nostra professione non chiediamo nient’altro che RISPETTO, sembra una banalità, ma credeteci non è scontato trovarsi al triage, trattare tutti con educazione e ricevere botte, nel vero senso della parola.

Non é mai bello sentirsi sottovalutati da gente che pretende di accedere prima perché l’infermiere/a ignorante in turno non é stato capace di attribuire un codice adatto.

Tutelare la salute dei nostri pazienti é la nostra unica priorità, venire incontro ad ogni esigenza che può spaziare da “mi aiuti a mettere le ciabatte” a “ho dolore toracico” è ciò che ci rende fieri del nostro essere e saper essere Infermieri, a patto che riceviamo anche noi ogni tanto una carezza simbolica.

I vostri “grazie” sono il carburante per far sì che durante un turno di lavoro non si perda tempo a chiamare le forze dell’ordine per aggressioni fisiche e verbali, per quietare gli animi, ma ci siano l’armonia e la forza d’equipe giuste per sostenere ritmi non semplici, ma per i quali investiamo tutta la nostra energia, tutto il nostro sapere, tutta la nostra umiltà nell’imparare continuamente qualcosa e tutto il nostro amore per la professione infermieristica.

Abbiate rispetto perché dietro ogni divisa c’è una ragazza lontana da casa, un ragazzo con problemi di famiglia, un padre che lavora duro per i propri figli e una madre che rinuncia al tempo col proprio bambino per donarsi ai bisognosi. semplicemente persone, prima di essere infermieri. Abbiate rispetto.

Concetta Mascolo

Inviateci le vostre considerazioni, le vostre prospettive sulla giornata internazionale degli infermieri a [email protected]

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