La storia di un’infermiera colta da un improvviso malore si è conclusa nel miglior dei modi. La professionista, in servizio presso gli ambulatori del Cardarelli, si è accasciata improvvisamene al suolo il 22 luglio.
Sembrava un mercoledì come tanti altri, quando improvvisamente sono apparsi i primi segni premonitori.
Riconosciuti immediatamente i sintomi dai colleghi, la donna è stata sottoposta agli esami neuroradiologici del caso.
In meno di 60 minuti, l’infermiera diventata ora paziente, è stata sottoposta ad un trattamento di riperfusione endovascolare dall’equipe del dottor *Mario Muto*. A tre ore dall’esordio dell’ictus l’albero vascolare era del tutto disostruito.
«Questo caso – spiega *Valentino Manzo*, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurologia e Stroke Unit del Cardarelli – ci dimostra ancora una volta quanto sia importante intervenire in quella che definiamo la “golden hour” e quanto siano efficienti i percorsi strutturati nella nostra azienda ospedaliera».
Le condizioni dell’infermiera, inizialmente apparse molto gravi (afasia totale ed emiparesi destra) sono progressivamente migliorate nelle ore successive. Ad oggi non presenta più alcun deficit residuo.
A breve sarà dimessa dalla Stroke Unit e presto potrà riabbracciare i propri amici, parenti e tutti i colleghi che l’attendono in ospedale. Questo episodio evidenzia ancora una volta come presso la Stroke Unit del Cardarelli venga applicato il modello più avanzato ed efficace di trattamento dei disturbi cerebrovascolari acuti. Secondo molti rappresenta l’unico in grado di ridurre significativamente mortalità e disabilità legati alla malattia.
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