Rilanciamo l’approfondimento sul tema curato dal professor Raffaello Furlan per Humanitas Salute.
Quando si parla di colpo di calore ci si riferisce alle conseguenze in cui potrebbe incorrere l’organismo nel caso in cui raggiunga una temperatura superiore a 40°. Si tratta di una condizione da non sottovalutare e sulla quale è necessario intervenire prontamente. Ne abbiamo parlato con il professor Raffaello Furlan, responsabile di Clinica medica in Humanitas e docente di Humanitas University.
Di cosa si tratta – Il colpo di calore è una condizione in cui i sofisticati meccanismi che il nostro organismo mette in campo per disperdere il calore prodotto per vivere non funzionano adeguatamente. Il colpo di calore può intervenire a qualsiasi età, ma che risulta più rischiosa per i bambini e per gli over 65. Nel caso si sospetti un colpo di calore i sintomi non vanno ignorati, perché potrebbero condurre a gravi complicazioni per cervello, cuore, reni e muscoli. Nei casi più gravi inoltre, il colpo di calore può condurre alla morte; tra le complicanze del colpo di calore infatti c’è anche lo shock prodotto da un improvviso calo della pressione arteriosa.
Tra le cause che possono portare a questa condizione troviamo principalmente le temperature ambientali molto elevate in corrispondenza di climi umidi, che si dimostrano un pericolo soprattutto per gli anziani e per chi soffre di patologie croniche. A essere rischiosi però sono anche gli episodi di attività fisica intensa praticata in ambienti caldi e umidi, che non permettono una corretta dispersione del calore corporeo innalzatosi in seguito all’attività motoria.
Sintomi e prevenzione – Il colpo di calore si può riconoscere dal suo sintomo principale, che è la temperatura corporea superiore ai 40° centigradi. A questo inoltre si possono associare altri sintomi, come per esempio nausea e vomito, arrossamento cutaneo, perdita della capacità di produrre sudore, accelerazione della respirazione e/o dei battiti cardiaci, mal di testa, crampi e debolezza muscolare, confusione fino alla perdita di conoscenza.
Per poterlo prevenire, è importante seguire i seguenti semplici accorgimenti:
- idratarsi adeguatamente con acqua;
- non vestirsi con indumenti troppo pesanti;
- quando si è al sole utilizzare indumenti chiari;
- fare attenzione alle temperature troppo elevate, soprattutto nel caso in cui si assumano farmaci che modificano la capacità del corpo di mantenersi idratato (per esempio i diuretici);
- non sostare in automobile al sole nelle ore più calde della giornata, e soprattutto non lasciare mai bambini all’interno, neanche per un tempo breve;
- non praticare attività fisica sotto il sole e nelle ore più calde della giornata;
- far sì che il corpo abbia il tempo di adattarsi al clima caldo se non è abituato.
In particolare, riguardo l’ultimo punto, bisogna sapere infatti che la sudorazione si può “allenare”. Alcuni studi hanno dimostrato che allenare il corpo a svolgere attività fisica all’aperto fa sì che con il tempo diminuiscano i sali minerali espulsi con il sudore, e che aumenti anche la quantità di sudore secreto dall’organismo. È stato infatti calcolato su reclute dell’esercito americano durante un periodo di addestramento in ambiente estremamente caldo (deserto del Nevada) che l’entità della perdita di liquidi nelle 24 ore, incluso la sudorazione, può superare i dieci litri.
Diagnosi e trattamento – In generale i sintomi sono sufficienti per esprimere la diagnosi del colpo di calore. Nei casi meno gravi, il medico potrebbe voler indagare la situazione con ulteriori accertamenti. L’esame del sangue permette di esaminare i valori dell’ematocrito, degli elettroliti (magnesio, potassio, sodio e cloro) oltre che valutare la funzionalità renale ed escludere danni ai muscoli. L’esame delle urine (che in caso di colpo di calore risultano più scure perché più concentrate) invece è utile per controllare il corretto funzionamento dei reni.
È bene ricordare che in caso di colpo di calore è fondamentale cercare subito l’aiuto di un medico; nel frattempo bisogna concentrarsi nel tentativo di abbassare la temperatura corporea del paziente con questi accorgimenti:
- se si trova al sole, spostare l’individuo all’ombra e togliergli eventuali abiti in eccesso;
- applicare impacchi freddi sul collo, sulla testa, sotto l’ascella e all’inguine;
- vaporizzare acqua sul corpo, in modo da agevolare la diminuzione della temperatura della pelle tramite l’evaporazione del calore.
Redazione Nurse Times
Fonte: Humanitas Salute
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