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Colica renale e terapia: due review della letteratura

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Colica renale e terapia: quale la strategia?
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La colica renale è un dolore spasmodico riferito in sede addominale e/o lombare

Questo è la risultante di contrazioni della muscolatura liscia di un viscere cavo, l’uretere.

La sede d’elezione della sintomatologia è, generalmente, la zona lombare: tuttavia il dolore può essere localizzato in tale regione  ove decorre l’uretere interessato e può irradiarsi ipsilateralmente al fianco e interessare inguine e coscia.

Le linee guida dell’Associazione Europea di Urologia raccomandano farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) come analgesia preferita.

E’ stata mantenuta la pratica di sostenere gli oppioidi per via endovenosa come analgesia iniziale (www.europeanurology.com).

È stata eseguita una review della letteratura in merito ed una revisione Cochrane dal titolo: ”Nonsteroidal anti-inflammatory drugs (NSAIDs) and non-opioids for acute renal colic” ha raggruppato gli esiti di ben 50 studi condotti su un campione di 5700 pazienti”.

Nello specifico è stata fatta la valutazione del dolore impiegando la scala visuo-analogica del dolore V.A.S. quale strumento di misurazione delle caratteristiche soggettive del dolore percepito dall’utente che afferisce alle cure.

L’applicazione della V.A.S. ha permesso di stratificare la qualità dei benefici ottenuti e documentabili in base al tipo di FANS prescritto in comparazione ed associazione  agli antispastici. I dati risultanti sono stati:

  • I FANS riducevano la VAS in modo significativo rispetto agli antispastici (5 studies, 303 participants: MD -12.97, 95% CI -21.80 to – 4.14; I² = 74%)
  • la terapia combinata antispastici +FANS era più efficace ne controllare il dolore della sola terapia con FANS (2 studies, 310 participants: MD -1.99, 95% CI -2.58 to -1.40; I² = 0%).
  • I FANS risultarono essere più efficaci del placebo nel ridurre il dolore, entro la prima ora nel 50% dei casi(3 studies, 197 participants: RR 2.28, 95% CI 1.47 to 3.51; I² = 15%).
  • L’indometacina è risultata meno efficace di altri FANS( 4 studies, 412 participants: RR 1.27, 95% CI 1.01 to 1.60; I² = 55%).
  • I FANS di dimostrarono nettamente più efficaci nel ridurre il dolore dell ioscina(5 comparisons, 196 participants: RR 2.44, 95% CI 1.61 to 3.70; I² = 28%)
  • L’associazione FANS antispastici non risulto superiore all’uso dei soli FANS (7 comparisons, 589 participants: RR 0.99, 95% CI 0.62 to 1.57; I² = 10%)
  • Pazienti trattai con FANS hanno avuto meno  bisogno di una rescue therapy che non quelli cui era stato somministrato placebo (4 comparisons, 180 participants: RR 0.35, 95% CI 0.20 to 0.60; I² = 24%)
  • Questo comportamento si evidenziava anche quando i FANS erano paragonati agli antispastici( 4 studies, 299 participants: RR 0.34, 95% CI 0.14 to 0.84; I² = 65%).

In questo ambito l’associazione FANS antispastici non si è dimostrata di maggiore efficacia rispetto all’uso dei soli FANS (7 comparisons, 589 participants: RR 0.99, 95% CI 0.62 to 1.57; I² = 10%).

Lo studio è stato altresì arricchito dal rilievo della reale recidiva del dolore al termine dell’effetto del farmaco.

Un numero elevato di pazienti trattati con diclofenac i.m. mostrarono la recidiva del dolore nelle successive 24 ore se paragonati a quelli in cui era stato usato il piroxicam, sempre attraverso la via intramuscolare (60 participants: RR 0.05, 95% CI 0.00 to 0.81).

Nessuna differenza di recidiva invece:

  • tra quei pazienti trattati con piroxicam +phloroglucinol e piroxicam + placebo (253 participants: RR 2.52, 95% CI 0.15 to12.75);
  • tra i pazienti entro 72 ore dalla dimissione tra il piroxicam im e il paracetamolo ev (82 participants: RR 1.00, 95% CI 0.65 to 1.54).

CALABRESE Michele

Fonte:

www.ncbi.nlm.nih.gov

www.europeanurology.com

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