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Cistite: cos’è, quali sono i sintomi e quando rivolgersi a urologo o ginecologo

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Cistite: cos'è, quali sono i sintomi e quando rivolgersi a urologo o ginecologo
Woman Suffering From Stomach Ache
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La cistite può essere davvero fastidiosa e ci può far sentire molto a disagio, rovinandoci la giornata perché ci rende impossibili anche le normali attività quotidiane.

Si tratta di un’infiammazione della vescica la quale può avere molte cause d’origine; tuttavia, nella maggior parte dei casi, è provocata da un’infezione batterica che colpisce le vie urinarie.

Non sempre è facile riconoscerla, per questo è importante affidarsi a uno specialista che potrà consigliare gli esami più corretti a cui sottoporsi. Ma come si cura? Si può prevenire?

Che cos’è

La cistite è un’infiammazione della vescica, causata da un’infezione delle vie urinarie dovuta, nella maggior parte dei casi, a un batterio chiamato Escherichia Coli. 

Purtroppo, la cistite e la conseguente infiammazione colpiscono soprattutto le donne. Le ragioni di tale fenomeno si spiegano con le differenti caratteristiche anatomiche rispetto al sesso maschile: la brevità dell’uretra femminile, che misura circa 3-4 cm, nonché la sua vicinanza alla vagina e al retto fanno sì che le donne siano maggiormente a rischio. Nell’uomo invece, l’uretra, oltre a essere lunga 12-15 cm, viene protetta dai succhi prostatici acidi che hanno una funzione antibatterica, questo fa sì che più difficilmente i batteri attecchiscano.

Acuta o ricorrente, la cistite colpisce comunemente le donne in età fertile e, più di frequente, quelle sessualmente attive. Circa il 4% dei casi, infatti, si manifesta in genere tra le 24 e le 72 ore dopo il rapporto sessuale. Oltre ai rapporti sessuali, ulteriori fattori scatenanti possono essere rappresentati da:

  • Stress, stanchezza o terapia antibiotica, fattori che alterano la flora batterica
  • Cattiva igiene personale, che causa la proliferazione dei batteri, o uso di detergenti aggressivi
  • Uso scorretto della carta igienica
  • Utilizzo di WC pubblici e poco igienizzati
  • Ritenzionismo urinario, disfunzioni vescicali o reflusso vescico-ureterale.

Oltre alle forme di cistite infettiva che abbiamo appena visto, esistono anche delle forme di cistite non associate ad un’infezione. È questo il caso della cistite interstiziale, una disfunzione cronica a carico delle pareti pelviche che rende difficile e continuo l’urinare.

Quali sono i sintomi

I sintomi principali della cistite includono uno stimolo persistente, frequente e urgente a urinare in piccole quantità e una sensazione di bruciore durante la minzione. A questi si possono aggiungere la presenza di sangue nelle urine, dolore o sensazione di pressione nell’area pelvica, urine opache e dall’odore intenso e una leggera febbre. 

In generale imparare ad osservare, prestando attenzione ai cambiamenti del colore e dell’odore dell’urina è un modo efficace per riconoscere subito una cistite e per curarla tempestivamente.

Quando è in corso un’infezione delle vie urinarie, infatti, è probabile che l’urina appaia più torbida e che abbia un odore più forte. Per quanto riguarda il decorso, cioè l’evoluzione nel tempo della malattia, la cistite può essere:

  • Acuta: è caratteristica perché i sintomi consistono soprattutto in problemi urinari, in particolare bruciore a urinare e continua necessità di svuotare la vescica.
  • Cronica: è spesso la conseguenza di una cistite acuta non adeguatamente trattata. Più difficile da diagnosticare e curare perché non vi sono alterazioni particolari che la distinguono e sono spesso necessari accertamenti profondi per farne diagnosi.

Come viene trattata

In presenza dei sintomi della cistite il medico può prescrivere in prima battuta l’analisi delle urine e l’urinocoltura per verificare la presenza di batteri e identificarli. Esami di secondo livello possono essere prescritti in base alla storia clinica del paziente al fine di escludere condizioni patologiche preesistenti che possono rendere la cistite una loro conseguenza.

La cistite ha in genere un decorso benigno e si risolve generalmente con un aumento dell’apporto idrico e un breve trattamento antibiotico. La terapia antibiotica deve essere prescritta dal medico, il quale ne deciderà anche dose e tempo di somministrazione a seconda del tipo e della gravità dell’infezione e dalla storia clinica del paziente.

Rimedi e consigli di prevenzione

Accanto alla cura farmacologica, però, ci sono anche dei piccoli accorgimenti che aiutano a contrastare la cistite:

  • Bere molta acqua, circa 2 litri al giorno, ciò permette la diluizione e l’eliminazione degli agenti patogeni eventualmente presenti nella vescica.
  • Osservare un’igiene corretta che eviti detergenti intimi troppo aggressivi che possano alterare le difese naturali.
  • Evitare di trattenere l’urina per troppe ore, assecondando sempre lo stimolo alla minzione e svuotando bene la vescica.
  • Mantenere una sana e sicura attività sessuale.
  • Assumere integratori alimentari a base di cranberry (mirtillo rosso americano), contenente un tannino chiamato proantocianidina, il quale impedisce al batterio E. Coli di aderire alla mucosa della parete vescicale.

Redazione NurseTimes

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