Riceviamo e pubblichiamo la replica alla pubblicazione dell’articolo “Cia e il volontariato dai frati, i chiarimenti di Opi Trento”.
Spett.le redazione di Nurse Times,
presso la struttura dove svolgo attività di volontariato, prendendomi cura di religiosi anziani, sono arrivati i NAS con un preciso obiettivo: fare accertamenti sulla mia persona. Sono felice, perché dall’esito delle verifiche è emerso che le prestazioni poste in essere dal sottoscritto “possono inquadrarsi in quelle indicate nel DL 14/2020”, evidenziando inoltre che all’interno della struttura nessun ospite risultava positivo al Covid-19.
Ciò che però non riuscivo a capire era come mai, in piena emergenza sanitaria, i Carabinieri si interessassero al sottoscritto, ma sopratutto non capivo chi li avesse mandati, con il rischio di esporre al Covid 19 una realtà fino al quel momento immune dal contagio. Il controllo è avvenuto, infatti, pochi giorni dopo che avevo pubblicato una foto sulla mia pagina Facebook, poi ripresa anche dalla stampa, per testimoniare che, anche in questo tempo di lotta contro un nemico invisibile come il Coronavirus, continuavo a fare la mia parte: questo non certo per pubblicizzare un impegno che vivo con naturalezza da oltre 25 anni, ma semplicemente per rispondere alle cattiverie che mi accusavano di tenermi lontano dalla “prima linea”.
Ora apprendo dal quotidiano locale “l’Adige” che l’accertamento è stato voluto dall’OPI provinciale, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche, lo stesso guidato da un Consiglio Direttivo che conta tra i suoi componenti un esponente di primo piano di “Futura” – già candidato alle provinciali 2018 e annunciato come candidato alle comunali 2020 -, partito il cui Segretario politico è stato Direttore del quotidiano che ha pubblicato informazioni che per loro natura dovevano rimanere riservate, parlando di una “posizione sanata” da parte del sottoscritto. Che coincidenza! Qui sì, meriterebbe promuovere un accertamento per conoscere l’origine della fuga di notizie che ledono la privacy di una persona. Probabilmente qualcuno sperava di delegittimarmi, conoscendo dall’interno che da qualche mese non ero più iscritto all’OPI. Una cancellazione fatta volutamente per prevenire possibili accuse di conflitto di interesse nell’esercizio della mia funzione di Presidente della IV Commissione, che si occupa proprio di sanità. La troppa fretta di provare a cogliermi in fallo, ha evidentemente privato di lucidità chi avrebbe dovuto dedicare il proprio tempo a tutelare gli infermieri durante l’emergenza tuttora in corso.
Nonostante questo, prendo atto di essere un “osservato speciale” per l’OPI, questo rattrista e mi costringe a non considerare prioritaria la necessità di apparire imparziale nell’esercizio della mia funzione politica di Presidente della IV Commissione, e di iscrivermi nuovamente ad un Ordine ai miei occhi poco rassicurante e, ahimè, ancora politicizzato che mi ricorda un passato non lontano. Chiedo solo che le persone a me care, di cui mi prendo cura, non vengano tirate in ballo da chi è impegnato nel danneggiare la mia immagine.
Cons. Claudio Cia
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