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Chieti, quattordici barelle parcheggiate lungo i corridoi di Medicina

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L’impressione è quella di uno scenario apocalittico. Lungo i corridoi e incastrati nelle rientranze del muro si contano 14 barelle dentro le quali sono adagiati altrettanti malati. Tutti anziani e alcuni dei quali arrivati ormai al capolinea della propria esistenza.
Al policlinico Santissima Annunziata, undicesimo livello, reparto di Medicina, dipartimento che sostituisce la Geriatria si respira aria pesante.
E non solo per via dei condizionatori che non ne vogliono proprio sapere di fare il loro dovere.

“È indegno il modo con il quale questi anziani vengono trattati” commenta Mauro Massi, presidente del Tribunale per i diritti del malato di Chieti “14 persone, alcune delle quali moribonde, abbandonate su barelle improbabili con cateteri che penzolano da tutte le parti e pannoloni in bella vista. Siamo stanchi di denunciare sempre gli stessi problemi” continua Massi “a una dirigenza della Asl che se ne infischia dei disagi dei malati. In modo particolare degli anziani”.

Ieri la sede dell’associazione e il telefono del responsabile sono stati subissati da folate di proteste da parte dei parenti. Non tutti, ma una buona parte. In quelli meno intraprendenti si legge la rassegnazione. La stessa che percepisci quando incroci quei volti scavati dal tempo e dalla malattia. Gli altri, invece, alzano la voce, protestano, minacciano esposti a grappoli. Ma a che serve?
“A ben poco” sostiene Massi “i vertici della Asl la fanno sempre franca. E a pagare le conseguenze della pessima programmazione sul fronte dei ricoveri sono sempre i malati. Ma quel che è peggio è la scarsa considerazione che si mostra verso l’essere umano. Lasciato lì, in un angolo, in attesa che si compia il suo naturale destino. È inaccettabile» dice scandendo con veemenza le parole «ma noi non ci arrendiamo. Continueremo a denunciare disservizi e disagi di questo ospedale. Non ci lasciamo intimorire da nessuno”.

L’incubo barelle al Santissima Annunziata si ripresenta periodicamente.
La punta massima dei ricoveri degli anziani si tocca durante il periodo estivo. Quando la frenesia delle ferie diventa più forte del senso di responsabilità e dell’amore verso i “vecchi” di casa. “E siccome il Tribunale del malato conosce queste dinamiche perverse ci eravamo premurati qualche settimana fa di chiedere garanzie sulla qualità dei ricoveri al direttore generale Pasquale Flacco che ci aveva rassicurato. Ma l’imminente spostamento della Dermatologia a Ortona sembra ancora lontano cosicché non si sono potuti recuperare posti letto per gli anziani”.

“E’ inaccettabile che nel 2016 si verifichino episodi simili in una struttura ospedaliera clinicizzata come quella teatina. Il personale è al collasso, mancano medici, infermieri ed operatori socio-sanitari, ed allo stesso tempo, i cittadini chiedono risposte ai loro bisogni di salute, senza ricevere le cure adeguate ed il giusto rispetto. Avere un posto letto per ricevere le proprie cure, nei casi necessari, è un diritto del cittadino ed e tale dev’essere, ancor di più se il soggetto in questione, è un anziano. Un anziano, che verte di problematiche di salute importanti, a cui viene assegnato un posto in barella, comporta la lesione della propria dignità e riservatezza.Le condizioni ambientali idonee in base alla stagione devono essere indispensabili ed adeguate per ogni utente durante la sua degenza”

Leonardo Gialloreto

FONTE

www.chietitoday.it

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