Si chiama Regensight. Nei prossimi mesi inizierà lo studio clinico multicentrico in diverse università per validare il paradigma di teranostica.
Sono in arrivo dispositivi medici che si prevede possano rivoluzionare la cura del cheratocono, una patologia degenerativa oculare che colpisce il 2% della popolazione mondiale ed è la prima causa di trapianto di cornea in età giovanile. La malattia si manifesta tra i dieci e i vent’anni con progressiva perdita della vista.
La startup romana Regensight ha ottenuto la certificazione ISO 13485 e la certificazione CE del “primo dispositivo medico chirurgico al mondo che incorpora tecnologie abilitanti ed esponenziali”. Nei prossimi mesi inizierà lo studio clinico multicentrico in diverse università per validare il paradigma di teranostica (terapia guidata dalla diagnostica avanzata per immagini), che abiliterà il chirurgo a un trattamento personalizzato e di precisione per ogni paziente affetto da cheratocono.
Regensight ha progettato, brevettato e fabbricato il primo dispositivo medico per la terapia con l’obiettivo di abbattere la necessità di trapianto di cornea causato da questa malattia. La teranostica è un nuovo paradigma che assiste il medico mentre effettua il trattamento del paziente mediante l’analisi in tempo reale delle immagini del tessuto malato. Il dispositivo medico di Regensight incorpora la teranostica per guidare l’intervento dell’oculista chiamato ad arrestare la progressione della malattia con certezza e migliorare l’acuità visiva al paziente, elevando lo standard di cura per i pazienti.
L’intero costo di sviluppo e di certificazione dei prodotti di Regensight sono stati sostenuti dalla Parent Company Vision Engineering Italy e dai co-fondatori, Marco e Giuseppe Lombardo, supportati dalle agevolazioni per la valorizzazione della ricerca industriale, tra i quali “Kets – Tecnologie Abilitanti” e “Pre-seed” di Lazio Innova Spa e “Brevetti +” e “Brevetti+ 2” di Invitalia.
Redazione Nurse Times
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