Si tratta di casi distinti, entrambi registrati sabato scorso all’ospedale “Tatarella”. La direzione generale corre ai ripari.
Un infermiere e un medico aggrediti a Cerignola (Foggia). Due distinti episodi, avvenuti entrambi sabato scorso. Il primo al Pronto soccorso dell’ospedale “Giuseppe Tatarella”, dove un infermiere addetto al triage è stato schiaffeggiato dal famigliare di un paziente in attesa di essere visitato. L’aggressione è avvenuta mentre l’operatore stava spiegando le modalità di accettazione dei pazienti e di assegnazione del codice di priorità di accesso alle cure. Sul posto sono intervenuti i militari della guardia di finanza, che hanno presidiato la postazione sino a domenica mattinata. L’infermiere ha riportato lesioni guaribili in cinque giorni.
La seconda aggressione è avvenuta, quasi contemporaneamente, ai danni di un giovane medico di Continuità Assistenziale, inviato dalla centrale operativa del 118 al domicilio di una paziente per un codice di minore gravità. Da una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che il padre della paziente, vedendo arrivare un medico e non un’ambulanza, abbia preso a pugni il sanitario, che ha riportato lesioni giudicate guaribili in dieci giorni.
“È inaccettabile – dichiara il direttore generale – che personale sanitario chiamato a svolgere una delicata funzione al servizio della tutela della salute debba temere continuamente per la propria incolumità. Non ci sono spiegazioni per violenze di questo tipo, che colpiscono solo i nostri operatori. Creando una pericolosa interruzione di pubblico servizio, danneggiano infatti la stessa utenza, la cui salute viene messa a serio rischio. Il mio ringraziamento va agli uomini della guardia di finanza per l’intervento tempestivo, grazie al quale le attività di assistenza sono state ripristinate, in un contesto di legalità”.
La direzione generale ha da tempo programmato e già avviato una serie di interventi finalizzati alla messa in sicurezza dei presidi aziendali attraverso l’attivazione di misure a tutela dell’incolumità degli operatori sanitari e dell’utenza, nonché la predisposizione di azioni concrete di prevenzione e contenimento degli atti di violenza. È in via di approvazione, infatti, un “Programma operativo per la prevenzione e il contenimento degli atti di maltrattamento e/o aggressione ai danni degli operatori sanitari”, per la cui elaborazione è stata fondamentale la costante interlocuzione con le forze dell’ordine e la prefettura, nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
“Il nostro intento – conclude il direttore generale – è rasserenare il personale: stiamo facendo tutto il necessario per scongiurare il ripetersi di tali aggressioni”. L’Azienda, intanto, garantisce agli operatori vittime di aggressione tutte le tutele legali e annuncia che si costituirà parte civile negli eventuali procedimenti a carico degli aggressori.
Redazione Nurse Times
Fonte: Quotidiano di Foggia
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