Il filmato del servizio proposto da Stefania Petyx di Striscia sul Pronto Soccorso non utilizzato del Vittorio Emanuele di Catania ha suscitato in molti italiani un senso di rabbia e sconforto. Da siciliana e da addetta ai lavori, in quanto infermiera, appena ho visto quelle immagini ho subito provato un senso di smarrimento e indignazione profonda. Infatti una struttura che avrebbe dovuto alleggerire il peso del lavoro degli altri presidi ospedalieri, finita in uno stato di abbandono, fotografia che dimostra chiaramente lo stato di salute della sanità siciliana. Non ci si deve assolutamente abituare a questo genere di situazioni specie perchè gravano sulle tasche dei cittadini.
Strutture per le quali sono stati stanziati 18 milioni di euro, pronte per accogliere pazienti lasciate all’abbandono…Dieci anni di lavori iniziati nel 2003 e che comprendevano anche la costruzione di un reparto di Medicina d’Urgenza, ambulatori, poliambulatori, rianimazione, terapia intensiva con 18 posti letto ed una elisuperficie. Ovviamente sono stati installati anche gli impianti di sicurezza ed un ingresso per le ambulanze e quanto serve per abbattere le barriere architettoniche.
E della serie “oltre al danno la beffa” nel novembre 2014 sono stati stanziati altri 16 milioni di euro per un nuovo Pronto Soccorso in un altro ospedale di Catania.
Ma si possono sprecare soldi pubblici in un momento in cui gli ospedali sono sotto organico, e necessitano di risorse per attuare le assunzioni promesse?!
Ma può passare sempre un’immagine distorta dei politici siciliani, considerati dopo quel filmato “poco trasparenti”, per usare un termine dialettale, “mangiatari”?!
Ma ci scrolleremo mai di dosso queste etichette che ci sono state date (e a “ragion veduta” purtroppo mi tocca dire)?
Veramente non resta che darsi una svegliata perchè mi pare che si sia raggiunta purtroppo una tale condizione di incapacità amministrativa con spreco di denaro pubblico che è diventato intollerabile, ancor più in periodi come questi dove la sanità è bersagliata da tagli continui da parte di una politica incapace di contrastare sacche di corruzione che danneggia il bene pubblico e costringe numerose famiglie a “non curarsi” per i costi elevati di una sanità sempre meno accessibile e onerosa per molti.
Mina Cucinotta
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