Alla dottoressa, indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato e fraudolenta attestazione della presenza in servizio, è stata sequestrata la somma di 10.300 euro.
Assenteismo. E’ questa la motivazione che ha indotto il gip Luca Colitta, a seguito degli accertamenti svolti dalla guardia di finanza e su richiesta della Procura, a emettere il provvedimento dell’interdizione dall’esercizio di un pubblico servizio per un anno nei confronti di M.A., direttrice del Centro di salute mentale dell’ospedale di Castrovillari (Cosenza), con conseguente sequestro di 10.300 euro, somma corrispondente agli emolumenti illecitamente percepiti.
Da osservazioni, riprese video ed esame della documentazione acquisita all’Asp di Cosenza, nonché dall’analisi dei tabulati telefonici, gli investigatori hanno accertato che nel periodo 2018-2020 la dottoressa, ora indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato e fraudolenta attestazione della presenza in servizio, si assentava dal luogo di lavoro, attestando falsamente la presenza in servizio per un totale di circa 186 ore di servizio, di fatto mai effettuate.
In particolare, secondo l’accusa, la donna usciva per fare la spesa, per esigenze di carattere personale e, in un caso, per recarsi in un ufficio di polizia a sporgere denuncia in relazione a una vicenda di natura privata. Inoltre è stato documentato che in alcune occasioni, mentre risultava in servizio a Castrovillari, si trovava in Basilicata o in Campania, sempre per ragioni di natura personale. In numerose occasioni, pur non essendo fisicamente in reparto, oppure andando via pochi minuti dopo essere arrivata, avrebbe attestato la propria presenza attraverso l’indebito utilizzo del badge.
Redazione Nurse Times
Lascia un commento