Il presidente dell’Ordine, Emiliano Carlotti, e il segretario provinciale del sindacato, Daniele Carbocci, rispondono a chi strumentalizza il riordino dell’emergenza-urgenza: “Nessuna velleità di sostituire i medici”.
Il riordino dell’emergenza-urgenza a Castelnuovo Valdicecina (Pisa), dove l’infermiere sostituirà il medico a bordo del mezzo di soccorso, sta suscitando non poche polemiche. Opi Pisa e Nursind Pisa hanno deciso di intervenire sulla questione per fornire alcuni chiarimenti.
“Come presidente dell’Ordine – spiega Emiliano Carlotti -, sento il dovere di chiarire ai cittadini alcune argomentazioni che sono state usate in maniera incauta e strumentale. Partiamo da un assunto, ovvero che gli infermieri vogliono fare al meglio la loro parte nel sistema di emergenza-urgenza, nell’interesse dei cittadini e nella consapevolezza dell’eccellente servizio erogato. L’ambulanza con infermiere a bordo non è il fine, ma un mezzo che, nell’ottica di ottimizzazione e omogeneizzazione delle risorse e di integrazione e valorizzazione di tutte le professionalità, può rappresentare un valore aggiunto nel mantenimento e nell’implementazione del sistema 118. Gli infermieri si sentono parte di un sistema complesso, composto di numerosi portatori d’interesse: cittadini, comunità, professionisti, associazioni. Sono in questo sistema, e in questo e con questo vogliono evolvere”.
Così, invece, Daniele Carbocci, segretario provinciale Nursind: “Gli infermieri non ambiscono a impadronirsi di competenze di altri e non hanno nessuna velleità di sostituire i medici nel sistema di emergenza-urgenza territoriale. Il loro impegno è volto a migliorarsi costantemente, nella consapevolezza che ostinarsi a rimanere nella propria ‘comfort zone’ nel quadro di un sistema che cambia velocemente, significa regredire. Il passaggio di competenze è un processo continuo, che va avanti da sempre e che può continuare ad avvenire solo con l’accordo delle professioni, a condizione che queste ne traggano comune vantaggio e che ne derivi un superiore beneficio ai cittadini. Gli infermieri non hanno attriti con i vari operatori del sistema di emergenza e urgenza”.
Ordine e sindacato chiedono dunque rispetto per le competenze degli infermieri: “Quel rispetto che la professione si è guadagnata nel tempo. Non vogliamo entrare nel merito delle rivendicazioni, ma disapproviamo chi utilizza dichiarazioni che mettono in contrapposizione il medico e l’infermiere”.
Tuttavia Massimo Ciampi, governatore della Misericordia di Castelnuovo, boccia la riforma: “Il medico sulle ambulanze non si tocca. E’ stata data piena informazione a tutti sull’importanza del medico a bordo dell’ambulanza e sulle grosse difficoltà che ogni giorno vengono incontrate per portare a compimento i vari servizi. Difficoltà causate dalla logistica del territorio, dalla cattiva viabilità, dalla mancata presenza sul territorio di ospedali in grado di accogliere i pazienti che ci costringono ad andare sempre più lontano, aumentando i tempi del servizio con la conseguente mancata copertura sanitaria del territorio”.
E ancora: “A oggi ogni singolo servizio ha una durata media di tre-quattro ore, durante le quali il paziente deve essere seguito dal medico fino all’arrivo al pronto soccorso più idoneo, che, come ho detto, non è sicuramente quello più vicino”. Cosa possono fare gli infermireri al posto dei medici? “Aspettiamo il protocollo per capirlo – conclude Ciampi -. Sono arrivate rassicurazioni riguardo alla somministrazioni di terapie, ma potrà l’infermiere fare diagnosi al posto del medico? Un conto è un codice bianco, un altro è un codice rosso. Un infermiere, se non in casi eccezionali, non può nemmeno constatare un decesso”.
Redazione Nurse Times
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