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Operazione “Mondo Sepolto”: nessun infermiere coinvolto nello scandalo delle pompe funebri

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Cartello di pompe funebri e speculazioni su funerali: nessun infermiere coinvolto nello scandalo
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Nessun infermiere sarebbe stato coinvolto nell’operazione “Mondo Sepolto”, relativa allo scandalo riguardante lo scambio illecito di denaro tra personale ospedaliero e delle camere mortuarie e titolari di agenzie di pompe funebri.

A mettere a tacere tutte le voci che parlavano di infermieri coinvolti è giunto un comunicato della FNOPI, che riportiamo di seguito:


17/01/2019 – Nessun infermiere coinvolto nell’operazione “Mondo Sepolto”: ancora una volta la professione è stata coinvolta erroneamente in notizie inerenti fatti inaccettabili, che violano, prima ancora delle leggi, il codice etico.

Nessun infermiere è coinvolto nell’operazione “Mondo sepolto” che ha fatto emergere comportamenti criminali all’interno della gestione dei servizi funerari a Bologna e in altri centri dell’area emiliana-romagnola. Ancora una volta la professione è stata coinvolta erroneamente in notizie inerenti fatti inaccettabili, che violano prima ancora delle leggi il codice etico che guida il lavoro quotidiano degli infermieri. Si tratta, infatti, di comportamenti disgustosi, messi in atto verso i familiari nel momento di maggior sofferenza che fa seguito alla scomparsa di un proprio congiunto.

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bologna, nel ribadire l’estraneità degli infermieri a questi episodi, continuerà a mantenere alta la vigilanza manifestando il pieno appoggio e la gratitudine verso la Magistratura e le Forze dell’Ordine per il servizio che hanno reso anche in questo caso alla collettività e a tutti coloro che svolgono con passione e correttezza ogni giorno il proprio lavoro.

La Federazione nazionale FNOPI, inoltre, chiede un impegno concreto da parte delle istituzioni per tutelare, in ogni sede, il buon nome della professione ed evitare l’utilizzo improprio della qualifica di ‘infermiere’, oggi estesa anche a personale privo della necessaria laurea abilitante e dell’obbligatoria, conseguente, iscrizione all’Ordine professionale.

“Il contesto attuale genera confusione nelle relative attribuzioni, non solo rispetto ai pazienti che non hanno mai chiara la professionalità, le abilità e le peculiarità di chi li assiste, ma anche rispetto all’utilizzo improprio del termine ‘infermiere’ che adoperano i media per descrivere funzioni che con quelle infermieristiche nulla hanno a che fare – dichiara la presidente nazionale, Barbara Mangiacavalli -. Provvedimenti all’attenzione del governo e del parlamento, non ultimo il Ddl Semplificazione, potrebbero prevedere senz’altro l’accoglimento di una disposizione che vada in questa direzione, ponendo fine a questo clima di confusione”.


Ci auguriamo che questo ennesimo strafalcione di numerose testate giornalistiche possa essere l’ultimo di una lunga serie che, ancora una volta, pare non avere fine.

Simone Gussoni

Fonte: FNOPI

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