Il professor Franco Mariangeli, in un’intervista pubblicata da AZ Informa, spiega le ragioni della carenza di infermieri.
“La carenza di infermieri è un tema importante, che va discusso. Se alla grande richiesta di iscrizioni alla facoltà di Medicina corrisponderà una saturazione in riferimento ai posti di lavoro disponibili nel prossimo futuro, la stessa cosa non si può dire per i dottori in Infermieristica, sempre di meno rispetto alle effettive esigenze delle nostre reti ospedaliere”. Così, in un’intervista pubblicata si AZ Informa, il professor Franco Marinangeli, direttore della Uoc di Anestesia, rianimazione, terapia del dolore e cure palliative della Asl dell’Aquila e docente ordinario alla facoltà di Medicina dell’Università dell’Aquila.
“Quella dell’infermiere è una figura chiave in ambito ospedaliero – continua Marinangeli –, estremamente apprezzata e rispettata, che dispone di autorità e autonomia. In determinati settori è addirittura preferibile a quella del medico. Un esempio? Nell’emergenza territoriale. Basti pensare che, a differenza del passato, sulle ambulanze oggi sono presenti gli infermieri”.
Le ragioni della scarsa appetibilità della professione infermieristica in Italia sono ormai note. Prima tra tutte, una retribuzione inadeguata, non in linea con quelle percercepite nella maggior parte degli altri Paesi.
Secondo i dati Ocse del 2020, in materia di retribuzioni ai collaboratori sanitari l’Italia è al terzultimo posto, davanti solo a Grecia e Svezia. In Germania lo stipendio medio di un medico è del 70% più alto rispetto al nostro Paese. Gli inglesi e i danesi guadagnano il 40% in più, il 27% in più per i belgi, mentre in Francia le retribuzioni sono dell’8% più alte. A cascata, in maniera proporzionale, gli stipendi degli infermieri. In Italia un infermiere guadagna mediamente 27.382 euro l’anno, contro i 32.092 della Francia, i 34.212 della Spagna, gli oltre 45mila della Germania e i 48.167 dell’Irlanda.
Ma tante sono le criticità di una professione che ormai attrae sempre meno i giovani, come si evince dai dati in calo delle domande di ammissione alle facoltà di Infermieristica. Il professor Marinangeli ritiene sia necessario inquadrare nella giusta prospettiva l’immagine degli infermieri: “La qualificazione della professione è importante, come lo è la percezione personale nell’ottica delle ambizioni legate alla carriera. In questo momento la percezione comune è quella di una ‘veste’ non gratificante. E ciò non corrisponde alla realtà”.
Redazione Nurse Times
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