Con la Delibera di Giunta n. 189 del 19 aprile 2023 della Regione Campania il rapporto diventa di uno a cinque.
L’Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto), che dal 1972 lotta per i diritti dei pazienti affetti da patologie renali, in accordo con alcune sigle sindacali e politici d’opposizione, ha espresso indigniazione contro la Delibera di Giunta n. 189 del 19 aprile 2023 della Regione Campania. Una delibera che cerca maldestramente di rispondere a una richiesta d’aiuto rivolta alla Regione dai centri dialisi privati accreditati e riguardante un adeguamento finanziario.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha cercato di “aiutare” questi centri, che lamentano rincari nelle spese da affrontare, come denunciato dall’Aned, svantaggiando tutti quei pazienti dializzati che si servono di centri privati per le proprie indispensabili cure. Nella Delibera, infetti, si autorizzano le strutture private a ridurre il numero di infermieri che si dedicano ai pazienti dializzati.
In tutta Italia il rapporto pazienti-infermieri nei centri di dialisi è di tre pazienti per un infermiere. Solo in Campania il rapporto era di quattro pazienti per un infermiere dedicato. Con la Delibera n. 189/2023 il rapporto diventa di cinque pazienti per un solo infermiere. Quest’adeguamento, che in realtà è un vero e proprio taglio all’assistenza, è stato deciso inoltre senza tener conto del parere di associazioni a difesa dei malati con patologie renali o dei sindacati che rappresentano i lavoratori delle strutture accreditate.
Avere un minor numero di infermieri per malati significherà maggior lavoro per gli infermieri e minor qualità assistenziale per i pazienti.
Inoltre, se in precedenza la funzione del direttore non poteva essere svolta contemporaneamente in più centri dialisi, con la delibera n. 189, in Campania, la funzione di direttore responsabile nefrologo può essere svolta contemporaneamente in due centri. Nella Delibera, infine, non sono nemmeno menzionati la necessità e il numero minimo di operatori socio-assistenziali. Come se non esistessero e non fossero indispensabili per garantire qualità assistenziale.
La scure del risparmio taglia il personale che direttamente assiste i pazienti, ma aumenta la soglia massina di fatturazione dei centri accreditati (vero obiettivo della Delibera). La Regione Campania aiuta le strutture private, aumentando la possibilità di introiti, ma diminuisce il personale sanitario. Una catena riorganizzativa, un braccio di ferro tra Governo e autonomia regionale, che si spezza sulla schiena dei pazienti fragili.
Se la Delibera non sarà modificata, malati cronici condannati alla dialisi per anni, e a volte a vita, dovranno ricevere un assistenza ancora più striminzita, molto lontana dal garantire la qualità di vita che meriterebbero. Sono state chieste diverse interrogazioni parlamentari per modificare questa Delibera, che sembra considerare ancora una volta i pazienti della Campania come figli di un dio minore.
Valeria Pischetola
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