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“Buona Festa della donna a tutti i chirurghi che ogni giorno vengono scambiati per la segretaria o per l’infermiera”

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“Buona festa della donna a tutti i chirurghi  che ogni giorno vengono scambiati per la segretaria o per l'infermiera”
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Julia Elle, popolare cantane ed influencer seguita da centinaia di migliaia di giovani attraverso i social networks, ha voluto realizzare un video subito diventato virale per fare gli auguri a tutte le donne in occasione della ricorrenza dell’8 marzo.

Nel filmato che ha immediatamente raggiunto milioni di persone, la blogger avrebbe ribadito il concetto secondo il quale i lavori che la stessa reputa più prestigiosi, potrebbero essere svolti anche dalle donne.

“Auguri a tutti gli avvocati i chirurghi, i giudici, gli amministratori delegati che ogni giorno vengono scambiati per la segretaria, l’infermiera, l’assistente.”

Questo è l’incipit della clip realizzata da Julia Elle, che poi prosegue la disamina parlando di qualifiche e titoli accademici.

Che sentono chiamare “Dottore” il loro collega solo perché lui è un uomo.
A loro che con lo stesso titolo si sentono chiamare “signorina”.

“Signorina mi può chiamare il dottore?”
“Buongiorno signorina sono qui per vedere l’avvocato”
“Scusi il ritardo signorina, abbiamo un appuntamento con l’amministratore delegato”
SONO I IL DOTTORE
SONO IO L’AVVOCATO
SONO IO L’AMMINISTRATORE”

Siamo certi che la Elle ignori il fatto che anche all’infermiere spetti il titolo accademico. L’influencer di professione, in seguito alle molte rimostranze degli infermieri, ha provato a giustificarsi in un italiano piuttosto claudicante:

«Mi stupisco di dover precisare che la frase “i chirurghi che vengono scambiati per l’infermiera” si riferisca al fatto che siano due ruoli attribuiti ad un sesso, che il pensiero comune e sbagliato voglia l’uomo chirurgo e la donna infermiera per colpa di un pregiudizio di genere.

Nulla aveva a che fare con il ruolo professionale, allo stesso modo, per rendere più comprensibile quello che credevo di aver detto in modo chiaro, un uomo infermiere che viene scambiato per un medico solo perché uomo subisce lo stesso pregiudizio di genere. Il significato delle mie parole è che una professione non dovrebbe essere attribuita ad un genere. Spero che così possa essere più chiaro.»

Saranno gli infermieri ad essere diventati troppo sensibili e permalosi o saranno i personaggi pubblici o presunti tali a non riflettere sufficientemente prima di aprire bocca?

Simone Gussoni

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