Il Parlamento Europeo ha chiesto a tutti gli Stati appartenenti alla EU di realizzare centri di senologia multidisciplinari, conosciuti con il nome di Breast Unit. In Italia sono in 9 Regioni sono presenti, dal Lazio in giù non esistono ancora.
In Europa ogni anno vengono colpite più di 200.000 donne dal tumore al seno, con un’incidenza media che varia da 5% a 10% a seconda dei Paesi. Solamente in Italia ogni anno si registrano 31.000 nuovi tumori, con una maggiore incidenza nelle Regioni del Nord (Vedi Tumore al seno).
Proprio per tale motivo, contro il tumore al seno, il Parlamento Europeo ha chiesto a tutti gli Stati Membri di creare dei centri specializzati alla cura del tumore al seno, che seguano le pazienti durante tutto l’iter. Dalla diagnostica, screening, prevenzione, fino all’intervento e il percorso post-operativo.
L’Italia sembrerebbe aver recepito solo in parte questa richiesta Europea. Infatti solo in 9 Regioni sono state create delle “Breast Unit”, ovvero centri multidisciplinari specializzati nella cura contro il tumore al seno. Inoltre dal Lazio in giù non vi è ancora la presenza di queste Unità Operative.
Il piano comunitario prevede una “Breast Unit” ogni 250.000 abitanti. In Italia attualmente se ne contano poco più di 100 in tutto il territorio, destinate ad aumentare fino a 240 entro la fine dell’anno.
Uno dei criteri fondamentali per entrar a fare parte ad un servizio di eccellenza è quello di trattare almeno 150 nuovi caso l’anno. Secondo Cataliotti, chirurgo della mammella, il problema non è solo economico ma anche strutturale. Infatti secondo lo stesso: “Le regioni del sud sono quelle meno preparate. In Molise, per esempio, manca ancora un centro senologico multidisciplinare. Non possiamo più accettare ritardi, tutte le donne del nostro Paese hanno diritto alle stesse cure”.
Il Ministero della Salute ha emanato delle linee guide, ma sembrerebbe che solo 9 Regioni su 20 le abbiano recepite. “Il ministero deve al più presto mettere a punto un sistema di certificazione e di monitoraggio di questi centri, non può essere la regione a garantire la qualità delle sue stesse strutture” continua lo stesso Cataliotti.
Anche il movimento nazionale per i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno a voce alta chiede: “Breast Unit Subito”. Si fa portavoce di questo movimento Rosanna D’Antona, Presidente Europa donna, la quale afferma: “In un centro di senologia multidisciplinare la paziente viene accompagnata in tutte le fasi della malattia, non deve più decidere da sola a quale specialista rivolgersi, quando e come, perdendo tempo prezioso e rischiando di fare scelte sbagliate. Promuoviamo incontri nelle realtà locali con politici, medici e pazienti per far conoscere le breast unit e da gennaio organizziamo corsi di formazione per i volontari perché siano competenti e aggiornati”.
Anche in questo l’Italia rappresenta il fanalino di coda rispetto la media europea. Ogni anno tantissime donne muoiono per tumore al seno. Anche noi della redazione chiediamo che vengano create al più presto nuove Breast Unit non solo nelle Regioni del Nord ma in tutto il territorio italiano, in modo tale da dare alle donne le cure ed il sostegno che tanto necessitano per poter combattere questo “Nemico”.
A cura di
Gianluca Pucciarelli
Allegati
Bibliografia
- Il Fatto Quotidiano. Cancro al seno, le breast unit solo in nove regioni ma ogni anno 48mila nuovi casi. Avaible su www.ilfattoquotidiano.it
- Tumore al seno. Epidemiologia. Avaible su www.tumorealseno.info
- Europa donna
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