Il Tribunale amministrativo regionale ha respito la richiesta di sospensione del provvedimento a carico di Felice Roberto Grassi, dando ragione all’Università.
Il Tar Puglia ha rigettato la richiesta di sospensione del provvedimento con cui lo scorso 8 marzo l’Università di Bari ha destituito l’ormai ex ordinario di Malattie odontostomatologiche del Dipartimento interdisciplinare Felice Roberto Grassi. La destituzione è stata decisa dall’Ateneo barese al termine del procedimento disciplinare avviato circa un anno fa e relativo alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto Grassi sui presunti test per l’ingresso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria, ritenuti truccati.
Grassi fu prosciolto in sede penale per prescrizione dei reati. Ora il Tar, nell’ordinanza cautelare che ha dato ragione all’Ateneo, spiega che “l’Università ha avviato il procedimento disciplinare dopo la conclusione della lunga vicenda processuale proprio a tutela del docente, al fine di fondare le proprie conclusioni su accertamenti in punto di fatto dotati del rigore e della attendibilità della vicenda penale”.
A seguito della destituzione disciplinare il ministero dell’Università e della Ricerca ha disposto nei giorni scorsi la decadenza di Grassi anche “dall’incarico di componente della commissione per l’Asn, l’Abilitazione scientifica nazionale indispensabile per partecipare ai concorsi di professore universitario di prima e di seconda fascia”.
Redazione Nurse Times
- La dott.ssa Ferraro presenta la tesi sull’educazione terapeutica ed assistenza infermieristica al paziente portatore di enterostomia
- Next 2.0 “La telemedicina nell’assistenza al paziente con SLA: il ruolo dell’infermiere di famiglia nella presa in carico multidisciplinare”
- La dott.ssa Mummolo presenta la tesi “Tra etica e realtà: il moral distress come ferita nascosta dell’assistenza studio monocentrico”
- San Raffaele, notte di ordinaria follia: così l’Italia scopre che risparmiare sugli infermieri costa molto più del loro stipendio
- Cittadinanzattiva Lazio si costituirà parte civile in relazione allo scandalo emerso in questi giorni sulle persone dializzate
Lascia un commento