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Bari, presentata la campagna di comunicazione “La prevenzione: un segno di responsabilità”

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Bari, presentata la campagna di comunicazione “La prevenzione: un segno di responsabilità”
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All’appuntamento erano presenti il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il direttore del Dipartimento regionale Politiche per la salute, Giancarlo Ruscitti. Le loro dichiarazioni.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è intervenuto ieri mattina alla presentazione della campagna di comunicazione intitolata La prevenzione: un segno di responsabilità e tenutasi a Bari, durante l’82esima edizione della Fiera del Levante. Si tratta di un’ iniziativa mirata a sensibilizzare i cittadini sull’adesione ai programmi di screening gratuiti e a promuovere corretti e salutari stili di vita per rimanere in salute.

“Questa campagna – ha detto Emiliano – è sicuramente la sintesi di un lavoro che mi rende felice, ma dobbiamo essere consapevoli che la comunicazione, soprattutto quella in sanità, deve essere fatta tutti i giorni. Viviamo in un’epoca dove tutto ciò che è garbato è inascoltato. Occorre quindi trovare una chiave per entrare nella vita delle persone e riacchiappare il dialogo con i cittadini. Stiamo parlando di un rapporto di cura. E questo è un lavoro da fare tutti insieme, è un lavoro di squadra”.

La campagna, a cura della Asl di Lecce nel ruolo di capofila per le altre Asl, sarà diffusa da tv, radio, stampa e internet a partire da ottobre. “Serve che il cittadino – ha proseguito il governatore pugliese –, quando ha l’accesso alla pubblica amministrazione, abbia tutti i servizi compiuti e organizzati, soprattutto quando parliamo di sanità, che purtroppo è rappresentata con una immagine inferiore di quello che realmente è. Avere per esempio nei pronto soccorso qualcuno che dà spiegazioni ai parenti su quello che sta accadendo, avere assistenza, gentilezza, avere luoghi migliori e un po’ più civili dove attendere il proprio turno… Ecco queste cose fanno parte della comunicazione istituzionale, che è un insieme di azioni coordinate. La comunicazione è importante, ma bisogna progettare il servizio, spiegarlo all’utente che poi ne deve godere. Io mi auguro che, anche attraverso i media, questo obiettivo possa essere raggiunto”.

Il Presidente Emiliano si è poi soffermato sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) e sulle assunzioni: “Da quando sono presidente, sui livelli essenziali di assistenza noi siamo saliti tantissimo. Questo non vuol dire che siamo diventati da Coppa dei Campioni. Siamo migliorati molto, ma avendo avuto una partenza piuttosto complicata, non siamo ancora capaci di soddisfare i nostri concittadini. Speriamo di poter completare tutte le assunzioni che stiamo facendo, perché con più medici, infermieri e operatori sanitari, il sistema migliorerà ancora. Per fare questa operazione, però, abbiamo bisogno delle premialità. Devo dire che le premialità ci sono sempre state assicurate in questi anni. Abbiamo preso più soldi di prima grazie a questo miglioramento, ma non sono per niente soddisfatto. Vogliamo che la sanità pugliese, che adesso è subito dopo le principali sanità del Nord, diventi una delle migliori sanità italiane, alla pari con quelle del Nord. Abbiamo ovviamente il gap della mancanza di personale, facciamo le stesse cose che fanno le grandi regioni del Nord con 15mila addetti in meno in tutta la regione e 800 milioni in meno dal Fondo sanitario nazionale. Perché La sanità pugliese diventi da Coppa dei Campioni c’è bisogno di personale e di risorse”.

L’evento ha visto anche l’intervento di Giancarlo Ruscitti, direttore del Dipartimento regionale Politiche per la salute: “La nostra regione è indietro rispetto alle regioni italiane più evolute perché non abbiamo una cultura del controllo preventivo su noi stessi. In particolare il colon retto, un esame abbastanza semplice da eseguire, è a livelli inaccettabili. Ed è uno screening che riguarda sia gli uomini che le donne. Devo dire che noi uomini siamo più renitenti a farci controllare. È importante invece capire che prevenire significa evitare interventi chirurgici pesanti, assumere un corretto stile di vita e preservare, soprattutto nel momento in cui diventiamo anziani, una capacità funzionale importante. Lo stesso vale per il seno e per l’utero. Ma le donne sono più attente. In questo caso abbiamo livelli di controllo molto più elevati, quasi in media con quella nazionale”.

Nello specifico, per quanto riguarda la campagna regionale di comunicazione sulla prevenzione a cura della Asl di Lecce, Ruscitti ha sottolineato: “La Regione ha scelto di utilizzare i canali tradizionali, tv e giornali, ma anche internet, per lanciare delle campagne che si concentreranno sui singoli screening e sulle motivazioni che inducono a farsi un controllo preventivo. Noi chiameremo attivamente (con una lettera inviata dalle Asl) le classi target di età per effettuare i tre screening (mammella, cervice uterina e colon retto), e coinvolgeremo non solo i medici specialisti, ma anche, per esempio, le farmacie per quanto riguarda lo screening del colon retto, il cui kit per il controllo del sangue occulto nelle feci potrà essere ritirato e riconsegnato appunto in farmacia. In questo modo raggiungeremo anche i più piccoli centri abitati della Puglia. Ovunque sia presente una farmacia aiuteremo i cittadini a fare il controllo. Per quanto riguarda lo screening del colon retto, purtroppo, siamo più vicini allo zero che all’uno. Il nostro obiettivo, in tre anni, è raggiungere almeno 700mila persone tra uomini e donne (il 40% degli aventi diritto)”.

LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SULLA PREVENZIONE

La campagna, inserita nel piano di comunicazione approvato con DGR 328/2017, ha una valenza regionale e prevede il ricorso a modalità diverse potendo inoltre contare su una forte sinergia con i territori. È di tutta evidenza quanto unire le forze per la comune causa “prevenzione” sia  determinante per il successo della stessa e per la conseguente pregnanza sul territorio.

Il coordinamento e la regia delle attività di comunicazione sono in capo all’assessorato alla Salute, ma i territori sono chiamati a contribuire e ad amplificare gli effetti della comunicazione grazie a interventi che integrano, rafforzano e connotano a livello locale la campagna stessa, fra cui i materiali personalizzati, una diffusione capillare ai target individuati, altre misure ideate dalle singole aziende sanitarie. Inoltre è doveroso ricordare e ringraziare la Asl di Lecce, titolare della creatività che ha condiviso a titolo gratuito con Regione e con tutte le altre 5 aziende. La campagna si articola su due livelli:

1) Campagna below the line, di responsabilità di ogni singola ASL (brochure sui corretti stili di vita, brochure sugli screening con distribuzione delle stesse a MMG, farmacie, dipartimenti aziendali, scuole, ecc.).

2) Campagna mass mediatica, di responsabilità di Regione Puglia, che partirà il 1 ottobre, che prevede il ricorso a tv, radio e affissionistica.

Prevenzione primaria
Quando si parla di prevenzione si intende in primis la promozione e il sostegno di uno stile di vita corretto che aiuta a prevenire la comparsa delle malattie gravi, tra cui il cancro. Oltre agli esami oncologici preventivi, ognuno di noi è responsabile, giorno dopo giorno, della propria salute  con scelte consapevoli che riguardano l’alimentazione, l’attività fisica, comportamenti non a rischio. Proprio per questa ragione la prevenzione diviene un atto di responsabilità individuale che nasce dalla consapevolezza della popolazione.

Gli screening oncologici
Le malattie oncologiche rappresentano la seconda causa di morte in Italia, dopo le malattie cardiovascolari, cioè il 30% di tutti i decessi. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale perché, attraverso gli screening si riesce a individuare precocemente, prima che si manifestino i sintomi, eventuali tumori. Gli screening oncologici sono un LEA e sono gratuiti per le persone in fascia di età target. Gli screening sono 3: alla cervice uterina, alla mammella e al colon retto.

Dati relativi agli screening oncologici
Partiti nel 2007, i due screening pienamente operativi in Puglia hanno avuto un incremento costante passando da poche migliaia di unità screenate nel 2007 alle oltre 55.000 donne esaminate per lo screening alla mammella e alle quasi 100.000 donne esaminate per la cervice uterina. Sono numeri importanti ma ancora lontani dal 100% che Regione si propone di raggiungere attraverso il rafforzamento delle strutture dedicate allo screening in via esclusiva e anche grazie a questa campagna di comunicazione che mira a promuovere l’adesione ai programmi di screening.

Redazione Nurse Times

Fonte: Giunta regionale Puglia

 

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