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Bari, il Pronto soccorso del San Paolo riapre dopo lo stop agli accessi dei pazienti Covid

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Bari, il Pronto soccorso del San Paolo riapre dopo lo stop agli accessi dei pazienti Covid
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Il blocco era stato deciso per via del sovraffollamento e della mancanza di bocchettoni per l’ossigeno.

Uno stop di poche ore, che ha però dimostrato quanto gli ospedali siano in sofferenza. Il Pronto soccorso del San Paolo di Bari ha riaperto dopo il blocco degli accessi chiesto dal primario Guido Quaranta a seguito dei 34 pazienti Covid in attesa di ricovero e bloccati nel reparto di Urgenza. La situazione sarebbe stata gestita incrementando ulteriormente il numero di posti letto nel reparto di Pneumologia, che già era passato da 18 a 24 nelle scorse settimane per gestire l’emergenza.

Secondo quanto riporta in un post su Facebook l’ex consigliere regionale Mario Conca, l’emergenza avrebbe portato il direttore sanitario del San Paolo, Angela Leaci, a spostare “personale infermieristico dalle altre Unità di Chirurgia senologica/generale e Cardiologia al fine di garantire l’assistenza di questi ulteriori pazienti accolti presso Pneumologia”.

Per fare ciò, si legge nella nota che Leaci avrebbe inviato al governatore Michele Emiliano, all’assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, e al dg del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, servirebbero dieci infermieri e cinque oss in più, oltre a quattro medici di area internistica. Secondo quanto riportato da Conca, Leaci avrebbe chiesto di “valutare la urgente e temporanea realizzazione di un congruo numero di posti letto Covid presso il P.O. Di Venere, al fine di fronteggiare l’attuale stato emergenziale della terza ondata pandemica e di rappresentare ai vertici regionali la necessità della urgente attivazione di ulteriori posti letto Covid”.

Tornando al blocco dei ricoveri Covid in Pronto soccorso, il primario Quaranta l’aveva così motivata: «C’è una gravissima situazione al POronto soccorso, con completa saturazione di posti letto. Non c’è è più la possibilità di ventilare i pazienti in quanto non vi sono più bocchettoni disponibili». Il direttore del Pronto soccorso aveva pure suggerito di trasportare i pazienti Covid negli ospedali no Covid muniti della cosiddetta area grigia, come ad esempio il Di Venere.

Redazione Nurse Times

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